La prima telefonata arriva all'hotel Hilton qualche giorno prima di sabato. É un uomo, chiama da un cellulare inglese e chiede di prenotare una meeting room per quattro persone. La seconda invece è di sabato, denuncia alla polizia un furto nello stesso albergo. Sono le 16 e parte subito la caccia: gli agenti non entrano immediatamente nell'hotel perchè i cittadini in strada descrivono un gruppo armato datosi alla fuga su un'Alfa 147 blu. Saputa anche la direzione, gli agenti volano dietro ai malviventi. Alla caccia partecipano sia gli uomini dell'Ufficio prevenzione generale, sia la sezione «Falchi» della squadra Mobile. I milanesi ancora una volta aiutano gli agenti segnalando le strade prese dai malviventi mentre i quattro rapinatori provano a scappare a piedi. Si nascondono nelle cantine in via Bordoni, ma qui vengono scoperti da uno dei poliziotti che partecipa alle ricerche. Scatta una colluttazione e l'agente riesce a fermarne uno. Gli altri tre tornano in strada, ma nel frattempo è giunta un'altra volante che ne blocca due. L'ultimo verrà preso poco dopo. Addosso i quattro albanesi, tutti tra i 22 e i 27 anni, hanno due pistole, una semiautomatica con matricola abrasa e un revolver, e un borsone con un rolex e 2 milioni di euro. Dopo si scoprirà che i soldi sono quasi tutti falsi, solo 65mila sono autentici, e che il revolver proviene da un furto in casa a Pesaro. Ma soprattutto che la vittima, una donna francese ufficialmente nullatenente e domiciliata a Gallarate a casa della madre, è in realtà una truffatrice fermata proprio dalla rapina. L'autore della prima telefonata si qualifica alla polizia come un cugino che ha aiutato la donna a organizzare il colpo ai danni di quattro uomini, due indiani e due di nazionalità non specificata, che al momento sono irreperibili: «Dopo la rapina - spiega la dirigente della Questura Maria Josè Falcicchia - sono scappati tutti, anche la donna che però dopo ci ha richiamato per chiedere indietro il rolex e le banconote vere». Denari che difficilmente vedrà ancora perchè sembra fossero destinati a una truffa «Rip Deal», il trucco cioè di offrire un cambio favorevole in contanti ma lasciando banconote vere solo sulla superficie delle valigie. Ma non è l'unica ad aver riservato sorprese, anche la batteria di rapinatori è risultata già tra le conoscenze delle forze dell'ordine. La loro Alfa 147 pare sia stata usata in diverse rapine perpetrate in varie parti d'Italia da finti poliziotti.
I quattro salvati dalla truffa
invece sono ancora irreperibili, anche se gli agenti «hanno passato la domenica a visionare i filmati delle telecamere» ha precisato Falcicchia che poi ha chiosato: «In questo caso hanno vinto solo le forze dell'ordine».
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