il commento 2 cambia il nome ma la sostanza è la stessa

di Antonio Ruzzo

Qualche mese fa, dalle pagine del Giornale, annunciammo che il Comune aveva intenzione di insistere con le tanto discusse domeniche a spasso. E ci fu quasi una levata di scudi. La linea di Palazzo Marino era che nulla era stato ancora deciso anche perché, con il bilancio sulla graticola, con i tagli e le stangate annunciate non sembrava una grande idea quella fa sapere ai milanesi che avrebbe continuato a spendere soldi per farli andare a piedi la domenica. Ma di fatto così sarà. Bocciata in consiglio comunale la mozione di Forza Italia, le domeniche a spasso dal prossimo anno torneranno come prima e più di prima. Nel senso che saranno potenziate anche se non si può dire e anche se verranno chiamate in altro modo. E al di là del valore ideologico di questa iniziativa che serve, come ha detto e ridetto il Comune, non a tagliare lo smog ma a rieducare i milanesi a farli socializzare resta il fatto che «domeniche a spasso» non sono gratis. In due anni e mezzo, come ha puntualmente denunciato due giorni fa in consiglio comunale, il consigliere di Fi Matteo Forte il Comune ha speso quasi tre milioni di euro per le domeniche a spasso. E, con un buco di bilancio di 480milioni, non è cifra da poco. Palazzo Marino ha fatto sapere che per il 2013 le domeniche a spasso per motivi economici sono sospese ma per il 2014 ci sta lavorando.

Ufficialmente verranno ridotte, sostituite da una serie di domeniche a «pedonalizzazione diffusa» come quella di domani. Cioè più o meno la stessa cosa e probabilmente con gli stessi costi. Ma basta cambiar nome alle cose e il problema come per magia svanisce...

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