Il Comune cerca partner per la cittadella dei creativi

Il Comune cerca partner per la cittadella dei creativi

Una «cittadella» della creatività in zona corso Como. Il Comune mette a disposizione uno spazio di mille metri quadrati in via Massimo D'Azeglio 3, a cui se ne aggiungono altri 1.500 tra cortili e aree esterne, perchè si possano insediare le attività dei diversi settori creativi: dalla moda al design, disegno di tessuti e accessori, con particolare attenzione al mondo dei makers e degli autoproduttori, ossia quel movimento culturale contemporaneo che rappresenta un'evoluzione tecnologica del tradizionale ambito del «fai-da-te» e dell'artigianato artistico. Palazzo Marino ha avviato un'indagine esplorativa per la ricerca di soggetti interessati al recupero e alla valorizzazione dell'immobile. Il progetto di riqualificazione dovrà essere in grado di unire la componente creativa a quella produttiva e commerciale, riunendo in un unico luogo laboratori, spazi espositivi, show room, co-working e incubazione, oltre a rappresentare il punto di incontro per giovani produttori o progetti di impresa.
Lo spazio di via D'Azeglio 3, di proprietà comunale dal 1962, si estende per circa mille metri quadri complessivi, con due fabbricati disposti a «L» e un grande cortile antistante che, ad oggi, richiedono di essere ristrutturati e attrezzati. Nella sezione bandi del sito del Comune di Milano è pubblicata la documentazione necessaria per le manifestazioni di interesse, che dovranno essere inviate tassativamente entro il prossimo 30 settembre all'Ufficio protocollo della Direzione Centrale Politiche del Lavoro, Sviluppo economico e Università di via Dogana 2, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.
«L'Amministrazione è attenta alla crescente richiesta di spazi da parte dei giovani creativi e del mondo dei makers, un movimento culturale, produttivo e commerciale che si sta affermando nel panorama economico cittadino e del Paese - ha sottolineato l'assessore alle Politiche per il lavoro Cristina Tajani.

Uno spazio urbano, ha aggiunto, che «potrà rappresentare una buona opportunità di sviluppo, sia per chi deciderà di investire sulla struttura aiutandoci a riqualificarla, sia per produttori e autoproduttori nei settori artigianali o digitali che lì potranno trovare sede confrontandosi direttamente con altri creativi che lavorano nello stesso ambito». Per uno scambio di informazioni o la nascita di collaborazioni sul lavoro.

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