Milano abbraccia i nomadi del mondo. Lo fa con un gesto simbolico molto più eloquente di tante parole. Venerdì la giunta ha concesso il patrocinio comunale gratuito al «Nomad Dance Fest» il Festival di Danza Musica e Culture Nomadi del Mondo, organizzato e promosso dall'associazione Mudrarte. La kermesse, che ha esordito in città ad aprile a «Fà la cosa giusta» la fiera del consumo critico, e qualche giorno fa al festival Tuareg «Voci del deserto» a Bologna, arriverà il 27 e 28 ottobre al Superstudio Più. Ma gli organizzatori puntano a farlo diventare un «appuntamento fisso a Milano ogni anno e che potrà essere itinerante in tutta Italia o varcare il confine dell'Europa». Obiettivo del «primo Festival Italiano di Danze e Culture Nomadi della gipsy route, la via dei gitani percorsa dai nomadi più di 600 anni fa partendo dall'India attraverso Persia, Turchia, Egitto, Marocco fino ai Balcani ed il Mediterraneo, riscoprire tradizioni e culture dei popoli nomadi».
S'indigna l'ex vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo de Corato, che non può fare a meno di pensare al nuovo piano nomadi del Comune che prevede uno stanziamento di 5 milioni di euro per trovar casa ai nomadi allontanati dai campi regolari e irregolari. «Dopo aver letto il piano nomadi firmato dagli assessori Granelli e Majorino mi viene da ridere... i milanesi ormai hanno capito qual è la linea della amministrazione che sta portando in città migliaia di nomadi, grazie a una politica buonista che ha dimenticato gli sgomberi, dà risorse per trovare a casa a chi vive in campi abusivi e adesso organizza addirittura la festa». Nemmeno nei loro paesi di origine sono trattati così bene, ironizza de Corato: «Mi chiedo quali motivi possano avere ancora i romeni per rimanere a casa loro visto che qui c'è una città che li abbraccia».
Ma in altre parti della città brucia ancora quel patrocinio negato, seppur gratuito, alle proprie iniziative. Il caso più eclatante quello del Mipel, la mostra internazionale della pelletteria più antica del settore che quest'anno festeggiava i 100 anni di attività. Bene, il salone con numeri da record e tanto di medaglia del Quirinale, si fregiava in marzo del patrocinio di Provincia e Regione ma non di quello di Palazzo Marino, nello sbigottimento generale della capitale della moda.
Sembra, però, che il Mipel non sia stato l'unico «rifiutato» da piazza Scala.
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