Cronaca locale

La litigata, l'accetta, il sangue: mattanza nella casa dell'orrore

Tra i cassonetti dei rifiuti in via Cassina dei Prati, a Milano, le forze dell’ordine hanno trovato un corpo fatto a pezzi e bruciato: sono stati fermati due colombiani

La litigata, l'accetta, il sangue: mattanza nella casa dell'orrore

La mattanza di via Cassina dei Prati, a Milano, ha due responsabili. Le forze dell'ordine meneghine hanno arrestato due colombiani per il brutale omicidio di un trentenne – probabilmente un connazionale –, il cui cadavere è stato fatto a pezzi e poi bruciato, per poi essere gettato tra i cassonetti dei rifiuti delle case popolari in zona Bovisasca, periferia nord della città.

Arrivati in città nei giorni scorsi, uno dei due stava cercando di tornare in Sud America, dopo aver commesso l'atroce delitto, commesso servendosi di una mannaia. L'accetta, infatti, è stata rinvenuta in via Carrà, vicina al carrello sporco di sangue utilizzato dai due bruti per trasportare il corpo smembrato al gabbiotto della spazzatura.

Il movente sarebbe una banale lite: la vittima è stata uccisa con una coltellata alla gola e poi al petto, prima di essere fatta a pezzi. L'assassinio avrebbe avuto luogo proprio in una delle villette a schiera di via Carrà, al termine di un festino in giardino, sabato notte.

Come racconta Il Giorno, il civico chiave è il numero 11. Si tratta di una casa a due piani, per due famiglie. Al piano superiore vive un'anziana signora, mentre al piano terra la famiglia del 38enne colombiano arrestato per l'omicidio horror. Le forze dell’ordine hanno individuato quella casa grazie a un testimone che si è insospettito per quelle chiazze di sangue sul marciapiede, e per quello strano "via vai" segnalata dagli altri residenti per tutta la giornata di domenica.

Gli interrogatori

Sono attesi per oggi (2 aprile, ndr) gli interrogatori di convalida del fermo dei due colombiani accusati di aver ucciso e poi smembrato l'uomo. Il pm Paolo Storari, titolare del caso, ha infatti inoltrato la richiesta di convalida alla gip Emanuela Scudieri.

La misura cautelare era stata necessaria, ancora prima di aver ascoltato le dichiarazioni dei due accusati, visto il concreto pericolo di fuga: il più giovane, 21enne, è infatti stato catturato nella serata di domenica (il giorno dopo il fatto) a Malpensa mentre stava per imbarcarsi nel giro di minuti verso Madrid, direzione Sud America; il 38enne invece, considerato colui che ha materialmente accoltellato l'uomo uccidendolo, è stato arrestato mentre gironzolava per Milano e cercava di allontanarsi da luogo del delitto.

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