«Siamo tutti di passaggio e io non faccio eccezione». Dispensa pillole di saggezza il sovrintendente della Scala Stephane Lissner nell'auditorium della commissione cultura del Comune, intervenuto per fare il bilancio di una stagione, la sua, prossima al commiato. «Ma dieci anni sono un bel passaggio - chiosa al fianco dell'assessore alla Cultura Stefano Boeri- e ora è tempo di raccogliere nuove sfide». Che, nella fattispecie, riguardano la sua scelta di accettare l'incarico all'Opera di Parigi non appena conclusa l'esperienza scaligera, vale a dire nel 2015. Nell'aula consiliare, Lissner snocciola i dati positivi del suo mandato; un percorso che tuttavia rischia seriamente di sbattere contro un buco di bilancio di circa 7 milioni di euro. Tale è l'eredità che lo strapagato sovrintendente lascerà al suo successore se non riuscirà a coprire l'ammanco derivante dai tagli del Fus (tre milioni), della Provincia (tre milioni) e del contributo straordinario del Comune). Lissner ostenta però sicurezza: «Come nelle precedenti stagioni, anche per il 2013 e il 2014 lascerò il bilancio in pareggio». Su come farà non azzarda ipotesi anche se non esclude la via più dolorosa, vale a dire l'aumento del prezzo dei biglietti.
Una medicina che però - come lui stesso sa bene - potrebbe rivelarsi peggiore del male perchè metterebbe a rischio il patrimonio degli abbonati (17mila) che oggi coprono un terzo del bilancio. All'Operà dovrà accontentarsi di un terzo dello stipendio scaligero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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