«Dolci evasioni» Ecco il catering degli ex detenuti del Beccaria

Alle spalle hanno un piccolo pezzo di vita partito col piede sbagliato. Alle spalle si sono già lasciati un'esperienza che li ha segnati per sempre, quella del carcere, il Beccaria. Alle spalle si sono lasciati infanzie difficili finite con la detenzione. Poi è arrivato Kairós, un nome greco per indicare «il tempo per crescere». È l'associazione di don Claudio Burgio cappellano del Beccaria, attiva dal duemila che accoglie i ragazzi, italiani e stranieri senza distinzione inviati dai servizi sociali oppure segnalati dal tribunale dei minori e dal 2007 ha allargato la sua accoglienza anche ai ragazzi con carichi penali pendenti. «Il tempo per crescere» guarda al presente ma punta dritto al futuro. E nel futuro di chi ha sofferto cosa ci può essere di meglio se non del buon cibo e una grande festa, per cominciare? Ha preso avvio così a poco a poco, passo dopo passo un vero e proprio catering. Prima la cucina, la preparazione dei cibi, l'organizzazione del servizio, l'apprendimento di un mestiere che avrebbe portato quei ragazzi fuori dalla vecchia vita per entrare in una nuova dimensione. Un servizio che hanno chiamato «Dolci evasioni». Erano pronti a imbandire banchetti e rinfreschi, dalla preparazione dei piatti fino al servizio. Alla fine mancava soltanto un anello alla catena che li avrebbe portati verso una nuova libertà. Mancava solo il camioncino per dare il via all'attività.

Ora grazie a «PepsiCo» è arrivato anche un quattroruote blu, nuovo e fiammante che rappresenta qualcosa di più di un semplice furgoncino. «È un'opportunità per risolvere un problema reale e far cambiare vita sul serio ai nostri ragazzi», ha detto don Claudio Burgio. Già dalle prossime settimane, perché i primi ordini ora sono già arrivati.

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