Agosto è un brutto mese per le donne a Milano. S'intende: donne che vivono, si muovono, magari per lavoro, ma anche solo per divertirsi o fare la spesa. E in giro cosa trovano? Brutte facce, visi poco raccomandabili, uomini che ti osservano dall'interno di un negozio, all'angolo di un strada o seduti al tavolino di uno dei pochi bar rimasti aperti come se fossi un gelato al limone in pieno deserto, quindi con un atteggiamento decisamente fuori luogo. Oppure, senza badare alla donna in quanto femmina, tizi che puntano alla borsetta e danno un'occhiata in giro per assicurarsi che l'afa agostana abbia davvero ridotto la città a un mezzo deserto dove tentare il colpaccio non sia improbabile.
Si parla tanto di percezione della sicurezza e, negli ultimi cinque giorni, le forze dell'ordine sono intervenute per ben tre aggressioni a donne, in zone della città che certo non si possono definire periferiche e pericolose: Città Studi, la Darsena e corso Como. Senza contare la lista interminabile di tutte le anziane che settimanalmente sono vittime designate di uno dei reati più diffusi, lo scippo della collanina.
Quello avvenuto domenica a Città Studi è stato un vero e proprio tentativo di stupro, sventato dalla donna aggredita, una 37enne e dal suo mitico cane cocker. Tuttavia tra mercoledì sera e la notte si contano altri due assalti, fortunatamente sventati. Nel primo caso sono stati i carabinieri - impegnati in un servizio di controllo straordinario del territorio nel quartiere San Siro e in zona Ticinese per il periodo di Ferragosto - ad arrestare un marocchino di 27 anni che aveva aggredito una donna di Cagliari, in gita a Milano, per rapinarla, armato di un coccio di bottiglia. Il fatto è accaduto in piazza XXIV maggio, nel pieno della movida della Darsena e è stato subito bloccato e arrestato per tentata rapina. E tutto questo grazie al dispositivo dell'Arma, rivelatosi molto efficace visto che ha portato all'arresto 17 persone mentre altre 21 sono state denunciate a piede libero.
Qualche ora dopo, poco prima delle 4, è toccato alla polizia intervenire in corso Como. Dove una ventenne italiana ha raccontato di essere stata assalita da un nordafricano all'uscita da una discoteca della zona. L'uomo, che la ragazza ha descritto agli agenti come «alto almeno in metro e novanta», l'avrebbe afferrata ai polsi. Una «morsa» dalla quale la giovane è riuscita a svincolarsi, fuggendo verso piazza Gae Aulenti. L'aggressione ha una testimone, un'amica della ragazza che ha chiamato il 113.
«Grazie ai carabinieri le cui attività di controllo del territorio di Milano sono, come sempre, attente e puntuali, soprattutto in un periodo delicato come quello di Ferragosto, nelle zone della movida milanese e nelle periferie. - fa notare Riccardo De Corato, vice presidente del consiglio comunale e capogruppo di Fdi -An in Regione -. Un impegno massiccio che ha coinvolto ben 47 militari in zone strategiche. Ci chiediamo: il Comune, invece, come impiega gli agenti della polizia locale? Costoro sono forse costretti a sanzionare gli automobilisti anche la notte? I compiti di polizia amministrativa, con le adeguate verifiche nei locali pubblici, sono compito dei vigili.
Con le amministrazioni di centrodestra alla guida della città avevamo pattuglioni e servizi della polizia locale nelle zone della movida a cui si aggiungevano i servizi di polizia e carabinieri. Ora invece il Comune non fornisce alcun dato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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