Doppio omicidio, spunta un supertestimoneAbbiategrasso

Gli assassini dei due albanesi, ammazzati a colpi di pistola e fucile l'altra sera ad Abbiategrasso, erano due avevano il volto mascherato e sono poi fuggiti in sella a uno scooter. Lo ha raccontato ieri ai carabinieri un testimoni che ha fatto in tempo a intravedere la face centrale della sparatoria, fornendo dettagli ultimi per ricostruire la dinamica. Alban Medha e lo zio Ndue Bruka, 27 e 51 anni, erano due pusher attivi in paese da almeno quattro anni. Nei loro traffici hanno pestato evidentemente pestato i piedi a qualcuno che l'altra sera verso mezzanotte li attesi in via Mazzini, a due passi da casa. Un'esecuzione portata a termine in pochi istanti: prima tre colpi all'addome e alla testa di Medha poi la breve corsa di Bruka che tenta un'inutile fuga ma viene raggiunto e freddato con altri tre colpi alla schiena e alla nuca. Una ricostruzione resa possibile da un testimone che prima ha sentito tre colpi, poi ha visto un uomo a volto scoperto correre inseguito da un altro con il passamontagna.

Qualche istante, altri tre colpi quindi l'uomo mascherato torna e il testimone lo rivede passare in sella a uno scooter condotto da un complice anch'egli travisato. Più tardi le perquisizioni dei carabinieri consentiranno di trovare nell'abitazione dei due in via Libia 13, mezzo etto di cocaina, il movente del delitto, bilancini, sacchetti di celophan e un po' di quattrini.

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