E in moschea ora si prega per invocare la pioggia

Alberto GiannoniAlti livelli di inquinamento, allarme per le produzioni agricole. La siccità delle ultime settimane ha suscitato grande preoccupazione, tanto anche l'Associazione islamica italiana degli imam e delle guide religiose ha pensato di dare il suo contributo, lanciando un appello affinché nei centri di preghiera musulmani la preghiera (ieri) fosse dedicata alla invocazione della pioggia. La preghiera per la pioggia è una pratica antica, che non rientra nei riti ordinati ma viene fatta risalire agli insegnamenti religiosi islamici che raccomandano, in questi casi, di riunire i fedeli per preghiere congregazionali. E la pratica è diretta a ottenere una pioggia «misericordiosa», nono eccessiva. «Sono ormai evidenti - scrivono gli imam ai dirigenti dei centri islamici - gli effetti dell'assenza di precipitazioni nel nostro amato Paese, dove non piove da settimane, con tutto quello che ciò causa, come ad esempio l'aumento dell'inquinamento e la diminuzione del livello dell'acqua nei fiumi e nei laghi, con delle conseguenze negative sulla vita umana, sugli animali, sulle piante, e sull'ambiente in generale». «Raccomandiamo che in ogni Centro avvenga l'invocazione a Dio». L'invocazione potrebbe presto essere esaudita dalle condizioni meteo di questo primo scorcio di 2016, che si apre all'insegna di un radicale cambiamento. Lo conferma il meteorologo di «3bmeteo.com» Francesco Nucera.

«La prima perturbazione raggiungerà l'Italia nel week-end e porterà piogge ed acquazzoni diffusi, nevicate in montagna, a tratti anche in pianura al Nord secondo un classico episodio invernale». Una seconda perturbazione è attesa tra il 4 ed il 5 gennaio.

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