A sorpresa, tra le bandiere di Forza Italia, spunta anche Guido Podestà. Il presidente della Provincia, passato al Nuovo centrodestra, è in sala tra il pubblico. Ancora più a sorpresa, quando prende la parola dal palco, partecipa al festeggiamento dei vent'anni di Forza Italia: «Vent'anni fa, sotto la pioggia a Roma, qualcuno c'era davvero. Il cuore è pieno di quei sogni che ci avevano animati. Chiediamoci: che cosa è stato realizzato e che cosa meno? Che cosa abbiamo sbagliato?». Podestà si riferisce alla prima convention dei Club di Forza Italia, il 6 febbraio 1994 alla Fiera di Roma. Nostalgia del suo vecchio partito? Sembrerebbe proprio di sì, anche se lui, a domanda diretta, precisa: «Non torno in Forza Italia».
L'intervento irrita Bruno Dapei, presidente del consiglio provinciale, per anni stretto alleato politico di Podestà, che però al momento di decidere da che parte stare, quando il Pdl si è diviso tra Forza Italia e Ncd, ha preferito Forza Italia. Dapei prende la parola: «Noi soffiamo le candeline e non siamo qui a cantare gli auguri agli altri! Anche io ero sempre presente sotto la pioggia. La grande Milano verrà tradita dal ddl Delrio. E ti ricordo che il tuo partito, il Nuovo centrodestra, ha votato a favore di questo provvedimento. Non ha senso accomunare Milano a Reggio Calabria. Le esigenze sono diverse». Dapei ha anche ricordato come il ddl del governo Berlusconi che eliminava le provincie stabiliva che ogni Regione potesse decidere come procedere sul proprio territorio: «Se invece l'applicazione diventa uguale per tutti, questo è un problema grave».
Podestà nel suo intervento, nonostante Ncd abbia votato a favore (e anzi Angelino Alfano, leader del suo partito, sia tra i ministri che lo hanno presentato), ha criticato la legge sulle città metropolitane. E ha aggiunto: «Mi hanno detto che addirittura ne potranno nascere ventuno...».
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