Ebola fa paura E l'Asl spiega come gestire i casi sospetti

Ansia per i viaggiatori. Ecco come si stanno organizzando gli ospedali

Ebola fa paura E l'Asl spiega  come gestire  i casi sospetti

L'ebola fa paura e arrivano le indicazioni ministeriali per affrontarla. Nessuno screening ai viaggiatori in ingresso, mentre va fatto in uscita su quelli internazionali da aeroporti, porti e principali attraversamenti terrestri tramite questionario, misurazione di temperatura e, in caso di febbre, valutazione del rischio che la febbre possa essere causata da ebola, impedendo, in caso affermativo, il viaggio.

È questa una delle indicazioni contenuta nella nota inviata a tutti i direttori sanitari di Asl, Irccs, Case di cura e ospedali lombardi dalla direzione generale della salute della Regione Lombardia su come gestire eventuali casi di Ebola. Il documento spiega come attuare le indicazioni del ministero della Salute, emanate lo scorso 8 agosto, ed elenca tre possibili casi: rientri organizzati di connazionali, come volontari o lavoratori, dalle aree infette con esposizione al virus o diagnosi certa di ebola, in questo caso il coordinamento è affidato al Ministero della Salute; chi proviene da aree epidemiche con sintomi sospetti durante il viaggio, va segnalato al momento dello sbarco in aeroporto e preso in carico dall'Ufficio di sanità marittima e di frontiera-Usmaf; e chi proviene da aree epidemiche e successivamente contatta il proprio medico curante o la Asl o si reca spontaneamente presso strutture sanitarie comunicando una possibile esposizione o il manifestarsi di sintomi sospetti.

In questi tre casi, spiega la nota della Regione, «è importante effettuare una accurata anamnesi sull'area ove sarebbe avvenuta l'esposizione, il periodo di permanenza e la data del rientro in Italia, i

sintomi e il periodo di insorgenza». L'unità di malattie infettive dell'ospedale Sacco è disponibile per consulenza telefonica specialistica, in particolare per quelle strutture che non hanno unità di malattie infettive.

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