Ecco l'ipocrisia Pd: c'è insicurezza solo se fa comodo

Ecco l'ipocrisia Pd: c'è insicurezza solo se fa comodo

«Stop violenze», «stop paura», «vogliamo tornare a casa in sicurezza». Le scritte sui cartelli erano queste, gli slogan questo recitavano, questo si leggeva sui volantini distribuiti ai cittadini. Era un presidio animato da un partito politico. E no, non si trattava della Lega o di Fratelli d'Italia. No, in piazza non c'era la destra. Erano importanti dirigenti del Pd, anche consiglieri regionali e comunali. Loro scandivano quelle parole, loro agitavano quegli slogan, loro davano vita a un presidio per la sicurezza. Non in un'altra era geologica, attenzione, ma meno di due mesi fa, alla stazione Cadorna di Milano. Sì, perché quel presidio, quegli slogan e quella mobilitazione riguardavano la sicurezza sui treni, la paura sui treni, le molestie sui treni. Materia regionale, il trasporto ferroviario, ed è per questo che si poteva agitare il tema sicurezza: perché lo si agitava contro la Regione Lombardia guidata dal centrodestra.

Questo episodio, eloquente e passato inosservato, la dice lunga sulla credibilità di chi, un mese dopo, ha (ri)cominciato ad affermare che, sul tema sicurezza, centrodestra e giornali stanno «strumentalizzando», cioè esagerando con finalità polemiche. Finora l'emergenza sicurezza a sinistra è stata negata, o ammessa a mezza bocca, o confinata nelle segrete stanze, per poi emergere in qualche lapsus, un po' freudiano, subito corretto. Non deve esistere, insomma, per rigidità ideologiche, per debolezza, per convenienza.

E invece, evidentemente, di sicurezza si può parlare, e se ne parla, quando conviene. E allora bando alle ipocrisie. La sinistra riconosca questa emergenza e la metta in cima all'agenda di governo di una città come Milano.

Dal vissuto di tanti, la preoccupazione per la sicurezza potrebbe e dovrebbe finire al primo punto dell'azione amministrativa di Palazzo Marino. E stiano tranquilli tutti, se così fosse non sarebbe uno smacco per il sindaco, non sarebbe una sconfitta per i partiti che lo sostengono, non significherebbe vanificare o tralasciare altri obiettivi sbandierati.

Anzi, focalizzare la sicurezza come priorità significherebbe dare piena attuazione all'idea di una città vivibile e alle altre formule mediaticamente seducenti elaborate in questi anni. Dare risposte su questo fronte sarebbe giusto e doveroso per i tanti cittadini che, fino a prova contraria, meritano di vivere serenamente e in sicurezza la loro casa e il loro quartiere.

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