«Sono quattro i quartieri più a rischio criminalità in città: Lambrate, Mecenate, Quarto Oggiaro e Scalo Romana». A sostenerlo il capo della polizia Franco Gabrielli di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie. «Tre le aree più a rischio spaccio si segnalano Lambrate, Quarto Oggiaro e Rogoredo».
Un'indicazione, quella del capo della polizia, che per certi versi sorprende: a ottobre, infatti, il sindaco aveva ammesso l'allarme sociale nelle periferie, con particolare attenzione al Giambellino e al Lorenteggio, su cui sono stati presentati piani di rilancio. Non è sta ritenuta una priorità dal governo e quindi al momento non è finanziato il progetto sul quartiere Adriano. «C'è da tenere presente che la Questura ha dati sulle attività criminali che non sono in possesso del Comune - spiega l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza - come i grandi traffici di droga». Mancano all'appello anche il quartiere San Siro, da sempre considerato una «polveriera sociale», mentre sotto il cappello di Mecenate - spiegano dall'assessorato - bisogna mettere Ponte Lambro con i noti problemi legati allo spaccio. Per quanto riguarda Rogoredo, invece, risale a novembre l'abbattimento del cosiddetto «boschetto d dell'eroina» di via Cassinis.
«Milano fa registrare un trend positivo sulla sicurezza rilevata - ha spiegato Gabrielli - con una diminuzione dei reati nel 2016». Lo scorso anno la polizia ha contato 15mila delitti, in calo del 5% rispetto al 2015. Sono state 23mila le persone denunciate o arrestate mentre sono stati sequestrati beni per 31 milioni di euro.
«Per la visione quotidiana della strade - spiega l'assessore Rozza - stiamo per esempio lavorando con i commercianti di Lambrate, Niguarda e Buenos Aires per lanciare un gruppo whats app che ci aiuta a ricevere le segnalazioni su rapine e microcriminalità». Un conto è il livello di sicurezza percepita - cui è legato il piano «Strade sicure» con gli 800 militari dislocati nelle zone considerate più pericolose secondo le segnalazioni dei cittadini Giambellino, San Siro e Corvetto in primis - un conto le notizie sui grandi traffici. «Per quanto riguarda la criminalità predatoria - osserva Mirko Mazzali, delegato alle periferie - per esempio il numero più alto di reati si registra nel Municipio 1. Le parole di Gabrielli confermano quello che sosteniamo da tempo: via Padova non è pericolosa e non c'è nessuna correlazione tra immigrazione e criminalità.
Poi bene ha fatto il comitato per l'Ordine e la sicurezza a istituire presidi militari dove i cittadini si sentono insicuri».Su Quarto Oggiaro l'allerta è massima perché stanno uscendo di prigione i capibastone arrestati 20 anni fa. «Non vogliamo che il quartiere, che ha cambiato volto, ripiombi nel degrado di 10 anni fa» conclude Rozza.
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