Ed ecco la "flat tax" proposta dagli industriali

Un'aliquota, due fasi di tassazione: il 17% subito e il 7% alla distribuzione degli utili

Ed ecco la "flat tax" proposta dagli industriali

Una tassa piatta divisa in due. Un'aliquota fissa e due momenti di tassazione; il primo si applicherebbe al momento della produzione del reddito, il secondo alla eventuale distribuzione degli utili.

Assolombarda lancia la sua «flat tax», e le sue idee per ridisegnare il sistema fiscale. Nella proposta - illustrata ieri in via Pantano dal presidente Carlo Bonomi e dal suo vice Carlo Ferro, delegato a politiche industriali e fisco - fatta salva l'attuale aliquota del 24% si partirebbe da una prima tassazione al 17% nel momento della produzione del reddito, con il restante 7% di tasse da applicare invece quando (e se) vengono distribuiti gli utili. «Sarebbe un incentivo a reinvestire i profitti per la crescita dell'impresa», spiegano dall'associazione degli industriali milanesi. «Ci sembra sia più utile della flat tax di cui oggi sentiamo parlare, e sarebbe vantaggiosa per le pmi, che riteniamo che nel 2019 possano andare incontro anche a una nuova stagione problematica sul fronte del credito», ha commentato il presidente Bonomi.

La proposta è contenuta nel libro bianco «Fisco, imprese e crescita» che ieri è stato presentato alla stampa e il giorno prima ai parlamentari di tutti gli schieramenti politici. «Vogliamo dare un contributo al dibattito sulla flat tax con il metodo costruttivo tipico di Assolombarda», ha detto Bonomi. Al secondo punto c'è un'abolizione progressiva dell'Irap, da sostituire «con forme alternative ed equivalenti di allocazione del gettito fra amministrazioni centrali e regionali. Nello schema, la «super deduzione» di alcune categorie di spesa, come ricerca e sviluppo, e la modulazione nella tassazione di dividendi e plusvalenze.

Assolombarda riprende poi la necessità di introdurre una web tax, mentre sul fronte della tassazione sulle persone fisiche, ovvero dell'Irpef, la proposta è una no-tax area e poi due scaglioni. Infine la riduzione graduale di contributi e oneri a carico dei lavoratori e delle imprese, per mitigare il costo del lavoro aumentando il netto che resta in tasca al lavoratore.

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