Ennesima giravolta di Sala «Benissimo» votare lunedì

Il compagno Beppe diserta Radio Pop, ma difende il Leonka Parisi: «Nei centri sociali degenerazione urbana, non arte»

Chiara Campo

Qualcuno deve avere spiegato a Beppe Sala che la proposta di far votare anche il lunedì (sia al primo turno che al ballottaggio) lanciata al Consiglio dei Ministri due giorni fa a Milano dal ministro dell'Interno Angelino Alfano era già stata condivisa con il premier Matteo Renzi. Mentre fonti del Nazareno a Roma facevano trapelare come la proposta fosse «di buon senso, perchè favorisce la partecipazione» visto che domenica 5 giugno chiudo il lungo ponte. Il centrodestra un pò ovunque applaudiva, solo lo sfidante del Pd Beppe Sala rispondeva con un no grazie: «Non è una buona idea, se si torna dal weekend un paio di ore prima non mi sembra un grosso problema». Ma già ieri mattina ha corretto il tiro. Arrivando al Piccolo teatro per una kermesse della SinistraDem cn Gianni Cuperlo, Sala ha precisato che «se il governo deciderà di far votare anche di lunedì per me ovviamente va benissimo, faccio solo una considerazione di costi, da cittadino prima che da candidato, se a Madrid, Parigi, Londra o Berlino si vota in un giorno, noi evidentemente siamo più ricchi. Il rigore è il rigore». Lo sfidante del centrodestra Stefano Parisi a distanza (dal teatro Parenti) ha ricordato che l'aveva chiesto invece fin dall'inizio, per evitare il rischio astensionismo:

. «Se si fosse votato domani (oggi, ndr) bene ma voto che la data è stata fissata proprio in un ponte estivo, meglio votare anche lunedì mattina, se si punta ad aumentare la partecipazione. Anche a Sala dovrebbe interessare avere più gente possibile che vota. Non vedo perchè tema che si aumentino le ore in cui si possa votare». Anche Basilio Rizzo candidato con «Milano in Comune» sostiene invece che «non si cambiano le regole in corsa, se lo si fa dopo qualche sondaggio è sospetto». Rizzo, Parisi, il candidato 5 Stelle Gianluca Corrado, dei radicali Marco Cappato e Luigi Santambrogio (Alternativa Municipale) si sono confrontati ieri a Radio Popolare, la storica emittente di sinistra, ha disertato invece il «compagno Beppe», che pure ieri per strizzare l'occhio all'ala radicale ha garantito che proseguirà nel percorso avviato da Pisapia per regolarizzare il Leoncavallo. Era una promessa già della campagna 2011, forse anche l'uomo di Renzi sta prendendo per il naso quel militanti che sono stati più vicini ai movimenti No Expo che a quello che al biglietto d visita del candidato. Parisi invece ha sostenuto che vanno messi a disposizione dei giovani spazi pubblici per fare cultura ai giovani ma «non con casi di autogestione come Macao o i centri sociali, quella non è arte ma degenerazione urbana. E i pagano gli affitti, non si occupa». Rizzo e Sala sono tornati a contestare il candidato di estrema destra in lista con la Lega per il Municipio 8 Stefano Pavesi.

Parisi si era già espresso contro la candidatura ma ribatte anche che «si deve parlare del fatto che in Europa c'è un antisemitismo diffuso, e qui la sinistra chiude un occhio quando lo vede nelle proprie file. Basta vedere quanto è accaduto al corteo del 25 aprile, le proteste di attivisti pro Palestina contro la Brigata Ebraica».

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