Esplosione di via Brioschi: disposte le autopsie Ancora sfollate 60 persone

La Procura indaga sull'esatta causa della tragedia: guasto oppure un fornello lasciato acceso per sbaglio

Cristina Bassi

Indagini accurate, riservatezza e autopsia sulle tre vittime. Sono le indicazioni che arrivano dalla Procura, impegnata a stabilire cosa abbia provocato l'esplosione al terzo piano di via Brioschi 65 e la morte di Riccardo Maglianesi, Chiara Magnamassa e Micaela Masella.

Ieri il pm Elio Ramondini ha ordinato l'autopsia sui corpi. Gli esami saranno eseguiti nelle prossime ore. Per la Procura, l'ipotesi più accreditata rimane la fuga di gas dalla cucina dei due fidanzati marchigiani. Le indagini devono stabilire se la causa della fuoriuscita sia stato un fornello lasciato acceso, un guasto della cucina economica o dell'impianto interno. Quale sia stato l'innesto resta un mistero. Tutte le ipotesi comunque sono in campo, anche se quella del suicidio è stata subito esclusa. Il fascicolo è aperto per disastro colposo a carico di ignoti. Il pm ha affidato gli accertamenti ai vigili del fuoco e alla polizia scientifica e nominerà presto un consulente. L'abitazione da dove sarebbe partita l'esplosione è completamente distrutta e questo rende più difficile i rilievi. Nell'edificio, finito di costruire nel 2006, un paio di mesi fa A2a aveva sostituito i «vecchi» contatori del gas con quelli di ultima generazione. Tutti gli appartamenti hanno impianti autonomi.

Le condizioni delle figlie di Micaela Masella, di 7 e 11 anni, restano gravi anche se non sono in pericolo di vita. Sono ricoverate insieme al papà Giuseppe Pellicanò al reparto grandi ustionati del Niguarda. Ieri mattina c'è stato un primo bollettino medico: l'uomo ha «ustioni sul 12 per cento del corpo, un trauma cranico commotivo, una ferita lacerocontusa al capo. È sveglio e in respiro spontaneo. Le condizioni generali sono stazionarie». Delle due bambine, la più grande ha «ustioni sul 20 per cento del corpo» e al volto ed è «stazionaria e in respiro spontaneo». Mentre la più piccola ha «ustioni sul 43 per cento del corpo» e al volto, «la prognosi è riservata per l'estensione dell'ustione. Le condizioni sono stazionarie, è in respiro spontaneo e non ci sono danni agli organi». Il prossimo bollettino oggi alle 10. Dopo che i vigili del fuoco hanno fatto un'ulteriore verifica di agibilità sugli edifici coinvolti e che alcune persone sono rientrate in casa, il Comune ha comunicato un nuovo bilancio. Sono 16 le famiglie che hanno trascorso la notte lontano dal proprio appartamento, tuttora insicuro. Per le 55 persone evacuate, tra cui sette bambini, Palazzo Marino ha garantito accoglienza in albergo, in attesa di organizzare «un'ospitalità a più lungo termine con soluzioni che potrebbero essere residence o appartamenti», spiegano gli assessori alla Casa Daniela Benelli e alla Sicurezza Marco Granelli. Altri nuclei sfollati non hanno chiesto assistenza al Comune.

«Pensiamo che ad aver bisogno di aiuto per un periodo più lungo saranno 10-12 famiglie», concludono gli assessori. È stato inoltre istituito un numero di emergenza: 02 77272267 (dalle 8 alle 18). Ieri il cardinale Angelo Scola ha espresso «dolore e partecipazione» per le vittime e i feriti della tragedia.

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