Expo, la prima eredità Il padiglione Coca-Cola è un campo da basket

La struttura rimontata nel parchetto giochi Sarà un centro sportivo e di aggregazione

Antonio Ruzzo

C'era una volta Expo e da qualche parte in città c'è ancora. C'era una volta il padiglione con gli stand della Coca Cola, c'è oggi è un campo di basket che trasforma la periferia di Famagosta e la fa diventare un po' più americana dove i ragazzi crescono a pane e pallacanestro. Nasce così il primo campo coperto all'aperto di basket di Milano. La multinazionale ha donato al Comune la struttura che aveva accolto 400mila visitatori e che ha fornito da base per la realizzazione del «playground», aperto gratuitamente al pubblico, all'interno del Parco Robinson, nel municipio 6. Un bello spazio, imponente, con un altissimo colonnato e un tetto in legname già dotato di illuminazione a led per le notturne, con la pavimentazione da gioco donata dal Gruppo Mapei e con i canestri sorretti da una moderna combinazione di tiranti. Uno spazio multifunzionale tenuto a battesimo dai ragazzi delle scuole della zona, dall'assessore allo sport del Comune di Milano Roberta Guaineri e da tre atleti azzurri applauditi ai Giochi di Rio: la ginnasta Carlotta Ferlito, il nuotatore Luca Dotto e il capitano della Nazionale di pallanuoto Stefano Tempesti.

I lavori, partiti nel mese di aprile, hanno riguardato anche la riqualificazione totale dei due campi da gioco già presenti all'interno del parco. Ora non resta che gestirlo. Per individuare un'associazione o un'organizzazione no profit capace di animare l'area nei prossimi due anni, il Comune di Milano aveva lanciato un avviso di manifestazione di interesse, scaduto il 15 luglio scorso. Il progetto selezionato è ora al vaglio dalla The Coca-Cola Foundation, la quale potrà, eventualmente, finanziarlo. «Già quando questo padiglione era stato realizzato per l'Expo- spiega il direttore generale di Coca- Cola Italia, Evguenia Stoitchkova- era stato pensato per un utilizzo cittadino una volta chiusa l'esposizione. Siamo felici e soddisfatti di aver mantenuto la nostra promessa. Oggi abbiamo avuto concreta dimostrazione del fatto che la collaborazione tra istituzioni e aziende private crea valore per i cittadini dei territori nei quali operano». Così Expo un po' continua. E per la prima volta trasloca un padiglione dall'Area di Rho-però in una periferia della città. «La scelta di dare una nuova vita al padiglione che ha accolto migliaia di visitatori durante l'Expo - spiega il sindaco di Milano, Giuseppe Sala- ci rende doppiamente felici: da una parte consente al messaggio di sostenibilità e vivere sano promosso dall'Esposizione universale di diventare eredità tangibile per la città; dall'altra indica in maniera chiara ciò che la nostra amministrazione intende compiere per rendere le periferie più servite e accoglienti. Lo sviluppo delle zone periferiche della città, infatti, passa anche attraverso la collaborazione proficua tra pubblico e privato.

Oggi è una giornata di grande gioia soprattutto per i bambini. Loro certamente sono contenti. Lo spirito di Expo si propaga nella città e nel tempo. Una recente analisi dice che Milano ha più visitatori di Roma. Se ce la dicevano qualche anno fa, non ci avremmo creduto"...»

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