«Se tutte le volte che la truffa si svolge secondo queste modalità gli anziani coinvolti ci chiamassero, potremmo arrestare i responsabili 99 volte su 100». Il dirigente della squadra mobile Alessandro Giuliano, notoriamente persona di poche e ponderatissime parole, ieri era visibilmente soddisfatto per l'arresto di due truffatori di anziani. Tutto sotto controllo: Giuliano è sempre lo stesso e il suo entusiasmo ha una ragione concreta. Il reato di cui sopra, infatti, è tra i più insidiosi da sconfiggere (miraggio) ma anche semplicemente da punire, nonchè, come ha sottolineato lo stesso capo della Mobile, «chi raggira gli anziani conta proprio sulle debolezze dovute all'età avanzata e questo è ignobile». Per questo grande onore va agli investigatori della sesta sezione, responsabili dell'arresto in zona Quinto Romano di Daniele Bobovicz, classe 1982, nativo di Novara e con piccoli precedenti all'attivo e il 32enne incensurato Giovanni Piotrovic conterraneo del precedente ma incensurato e residente come l'amico in uno stanziamento rom piemontese.
Ma vediamo la vicenda che ha portato ai due arresti nei dettagli. Intorno alle 13 di giovedì una donna di 88 anni riceve la telefonata da una tizia che si spaccia per la nipote. Il tono della chiamata è ansioso quanto basta a mettere sulla graticola un anziano. «Nonna devi prestarmi 10mila euro, te ne prego. Mi servono subito perché devo pagare l'auto». La nonnina, via cavo, offre subito la sua disponibilità, ma deposto il ricevitore ci pensa e chiama un nipote chiedendogli se quella richiesta di denaro fosse plausibile. L'uomo risponde che non lo sa ma, nel duvbbio, chiama la polizia.
Gli uomini della sesta sezione, in borghese, si sono così appostati dentro l'abitazione e fuori al palazzo della pensionata, a cui hanno dato istruzioni su come comportarsi con i truffatori al loro arrivo. Nel frattempo, i malviventi hanno chiamato molte volte a casa della 88enne per sondare il terreno, fingendosi addirittura carabinieri per scoprire se la vittima avesse avvertito le forze dell'ordine.
Quando si sono sentiti sicuri hanno raggiunto Quinto Romano e l'appartamento dell'anziana, suonato il citofono ed esortato la donna a scendere al pianterreno per consegnare il pacco contenente i soldi (la cifra è stata poi ridotta a 5mila euro).I poliziotti, però, erano lì, pronti ad ammanettarli a e a portarli via.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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