Firme a difesa della gente: «Soldati di Expo in strada»

Mille sottoscrizioni in poche ore per Forza Italia Ai gazebo la coordinatrice regionale Gelmini

L'impegno è di portare anche Silvio Berlusconi «per toccare con mano il degrado in cui la sinistra della giunta Pisapia ha lasciato i quartieri di Milano». E poi «è urgente e necessario spostare lungo le strade di Milano, attorno alla stazione e nei quartieri più a rischio i seicento militari che presidiano Expo». A promettere il Cav in periferia e a chiedere il presidio del territorio è la coordinatrice regionale di Forza Italia Mariastella Gelmini al banchetto organizzato ieri in via Giambellino a fianco del consigliere politico e neo governatore della Liguria Giovanni Toti, il capogruppo a Palazzo Marino Pietro Tatarella, Andrea Mascaretti, Fabrizio De Pasquale. «Quello che mi ha più colpito - ha spiegato la Gelmini dopo aver incontrato i comitati del quartiere - è stata un'anziana signora che mi ha chiesto solo di poter vivere nelle periferie con dignità. Nient'altro».

Per il responsabile cittadino di Fi Giulio Gallera sono state oltre mille le firme raccolte in poche ore in punti critici della città come via Forze armate, Inganni, Lagosta, Melchiorre Gioia. «Abbiamo incontrato anche la gente che vive nelle case popolari - racconta al termine della giornata Gallera - e hanno riconosciuto il nostro impegno per riportare dignità anche in quei quartieri. Ora c'è la consapevolezza che l'anno prossimo il centrodestra potrà tornare ad avere il sindaco di Milano». Da sottoscrivere le richieste di tenere in città i militari mandati per l'Expo anche dopo la fine della manifestazione, aumentare il presidio delle forze dell'ordine sul territorio e ripristinare i nuclei della polizia locale dedicati in particolare al controllo dei quartieri e delle periferie. Perché per la Gelmini «a Milano la sicurezza è un ricordo. C'era con il centrodestra, ma adesso c'è la paura, il degrado, la sporcizia. Una città lasciata sola da un sindaco dimissionario in fuga e per di più ostaggio delle liti interne alla sinistra».

Gazebo di via Melchiorre Gioia e poi il Leoncavallo «centro sociale monumento all'illegalità che il Comune, scandalosamente, vorrebbe regolarizzare» per la responsabile regionale Sicurezza di Fi Silvia Sardone. «Nel parchetto sulla Martesana abbiamo parlato con l'associazione 4 Tunnel che puliva l'area giochi. Spiace, invece, l'assenza del Comune all'incontro in Zona 2 nell'ex chiesetta del Parco Trotter nella difficile area di via Padova dove la criminalità è ormai costante quotidiana.

Incredibilmente non si è presentato l'assessore Granelli, né alcun rappresentante del Comune». Per De Pasquale «abbiamo cominciato bene la lunga rincorsa all'elezione del sindaco, occupandoci di quelle periferie ormai dimenticate dalla sinistra e da quel Pd che si occupa solo di salotti buoni e poteri forti».

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