«Forza Italia cresce Berlusconi in campo vinceremo a Milano»

Parla il neo coordinatore milanese del partito «Alleati con Lega, Fdi e centro. Ora il candidato»

«Altitonante vuol dire "che risuona con forza"», scrive del suo cognome. «Un cognome impegnativo, che ho sempre portato con un certo orgoglio». Oggi che assume l'impegnativo compito di coordinatore cittadino di Forza Italia, dovrà essere l'orgoglio azzurro a risuonare con forza in una città simbolo come Milano. Fabio Altitonante lo sa e vive l'incarico con una certa emozione. Quarantuno anni, ingegnere gestionale, origini abruzzesi, il nuovo «segretario» azzurro viene da una gavetta amministrativa partita dal consiglio di zona (il 3, Lambrate) in cui è stato vicepresidente. Poi il Consiglio comunale, l'assessorato in Provincia e nel 2013 l'elezione nel Consiglio regionale con oltre 5.700 preferenze. Poche ore dopo la nomina ad assessore regionale di Giulio Gallera, è arrivata la notizia della sua investitura. «Sono felicissimo, onorato ed entusiasta - commenta - Ringrazio il presidente Berlusconi e la coordinatrice regionale Gelmini».

Allora, Altitonante, si è già messo al lavoro?

«Subito, lunedì andrò a incontrare i consiglieri comunali, poi i consiglieri di zona, i militanti. E partiremo con i tavoli. Partiamo con cento impegni da realizzare nei primi cento giorni. Sono le prime cento soluzioni a cento problemi grandi e piccoli della città».

L'obiettivo qual è?

«Forza Italia deve tornare a essere forza trainante, in primavera ci saranno le elezioni amministrative e Forza Italia sarà il motore del 2016».

Non lo è stato a Milano negli ultimi anni?

«Abbiamo sempre lavorato bene ma nel 2011 abbiamo commesso degli errori, non abbiamo saputo trasmettere fino in fondo ai Milanesi l'idea di come la nostra città stava cambiando in meglio. Ora dobbiamo riconquistare la fiducia e ridare speranza a tanti».

Lavorerà in squadra?

«Posso dire che c'è spazio per tutti. Che c'è grande voglia di lavorare, di dare entusiasmo ed energia. Credo anche io, come ha detto il nostro presidente, che “chi ci crede, vince”».

Il centrodestra vincerà? Chi vorrebbe come avversario ora che Pisapia ha lasciato?

«Noi siamo concentrati sul nostro lavoro. Abbiamo governato e lungo bene la città e credo che possiamo tornare a farlo. Gli altri faranno le loro primarie ma non mi interessa. Nel 2011 siamo stati noi a perdere e ora siamo noi a dover vincere».

Se sarete uniti vincerete di sicuro?

«Dobbiamo fare l'alleanza con la Lega, Fdi, e con liste di centro con i nostri valori. E Forza Italia sarà trainante. Berlusconi mi ha preannunciato che si dedicherà alla campagna. E a Milano abbiamo una classe dirigente appassionata, preparata ed entusiasta».

Il candidato sindaco?

«Il candidato sarà sicuramente un nome vincente. Berlusconi ci sta lavorando e io credo che lo presenterà a breve».

Com'è la sua Forza Italia?

«Per me è il partito che mette al centro la libertà, in tutti i campi. A Milano, per esempio, come libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie. E siamo stati forza responsabile».

Pisapia come ha amministrato?

«Milano è peggiorata rispetto a 5 anni fa. Una città europea deve essere sicura. Deve aiutare i suoi anziani, chi perde il lavoro, deve riqualificare le periferie».

Che invece protestano. Lo dice il presidente di commissione Sicurezza.

«La sinistra si è preoccupata solo del centro. Riconosco l'onestà intellettuale del presidente della commissione Sicurezza».

Non salva niente di Pisapia? Una cosa? La Darsena?

«Pisapia è stato bravo a tagliare nastri di progetti nostri. Anche la Darsena. Non è vero che volevamo un parcheggio.

Volevamo la riapertura integrata anche con un parcheggio. Una cosa buona? È difficile. Perché penso al record di multe, ai 770 milioni di tasse in più, all'addizionale Irpef, alla tassa di soggiorno. Con servizi non all'altezza».

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