Gioielliera uccisa a Saronno Al telefono i primi testimoni

Gioielliera uccisa a Saronno Al telefono i primi testimoni

L'appello dei magistrati non è caduto nel vuoto. Dopo aver diffuso le immagini del killer di Maria Angela Granomelli - la gioielliera uccisa nel suo negozio di Saronno nel pomeriggio del 3 agosto scorso - e aver attivato un numero verde gratuito per le segnalazioni (800547547), ieri sono arrivate le prime telefonate. A contatattare la linea istituita dai magistrati sono state persone che hanno dichiarato di aver riconosciuto l'aggressore. Tutte le testimonianze, ora, sono al vaglio del carabinieri, coordinati dal pubblico ministero di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, per verificarne l'attendibilità. Una prima speranza, comunque, che il giallo possa essere risolto.
I fotogrammi resi pubblici dagli inquirenti - cinque fermi immagine «ripuliti» dai Ris di Parma nei quali si vede un uomo sui 35 anni, di carnagione chiara, magro, alto circa 1 metro e 75, vestito con una maglietta e un paio di bernuda, e con un borsello a tracolla - hanno dunque prodotto i primi risultati. ma ci vorrà tempo per capire se le segnalazioni telefoniche potranno portare a sviluppi utili nell'inchiesta. Anche perché finora gli elementi in mano agli investigatori sono pochi. Le riprese sono stato mostrate ai parenti della vittima e ad altri commercianti della zona, senza che nessuno riconoscesse l'uomo immortalato dalle telecamere. E nemmeno hanno portato a nulla - almeno finora - i rilievi effettuati dalla scientifica nel negozio di bigiotteria. Molte le impronte digitali lasciate dall'assassino, ma nessuna corrispondenza con quelle contenute nelle banche dati delle questure italiane. Il killer, dunque, è incensurato. La speranza, quindi, è che qualche dettaglio utile alle indagini possa arrivare proprio grazie al numero verde attivo 24 ore su 24. Può essere, infatti, che qualcuno abbia visto l'uomo prima o dopo l'omicidio, avvenuto in pieno pomeriggio di un sabato d'agosto. Il ricercato, infatti, ha agito a volto scoperto, ed è rimasto per oltre mezzora nel negozio di Maria Angela prima di scatenare la propria violenza. Prima un colpo in testa, poi calci e pugni mentre la donna era a terra. Una furia che non ha lasciato scampo alla commerciante.
Ieri, intanti, si sono svolti i funerali della vittima. Gremita la chiesa di San Francesco, nel centro di Saronno, proprio di fronte al negozio dove è stata uccisa la donna e dove colleghi e parenti hanno deposto fiori, lumini e biglietti di condoglianze. In occasione delle esequie il Comune ha proclamato il lutto cittadino e i negozi e gli uffici pubblici sono rimasti chiusi durante la cerimonia. «Vi vogliamo bene, in questo momento siamo inermi, commossi e confusi», ha detto durante l'omelia don Angelo Beccalli, rivolgendosi ai parenti della donna. «Chiedo che si lasci modellare dall'opera di Dio il fratello che ha alzato le mani su Maria Angela - ha proseguito -. A lui è richiesto un sincero pentimento, e la riparazione del male attraverso il dialogo con la giustizia umana». Poi il sacerdote ha invitato i cittadini a «fuggire le intenzioni di vendetta» perché‚ «i ragionamenti di odio sono una trappola».

Alle esequie hanno partecipato anche il sindaco di Saronno, Luciano Porro, e il sindaco di Uboldo, Lorenzo Guzzetti, con la fascia tricolore. Il feretro verrà sepolto nel cimitero di Uboldo, il paese confinante con Saronno, dove viveva la commerciante uccisa.

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