IL GIORNO DELLA PRIMA

Va bene il clima di austerity. Ma la curiosità è tanta, come per ogni Prima della Scala che si rispetti. Gli occhi di Milano saranno puntati sì sul Don Giovanni e sulle sorprese promesse sul palco. Ma anche e soprattutto sul foyer, tra abiti griffati, gioielli e nuove first lady. Mentre i vip assisteranno all’opera dai palchetti, i milanesi si raduneranno nelle sale e davanti al maxischermo montato all’Ottagono di galleria Vittorio Emanuele. Alle 18 in punto il sipario si alzerà (o meglio, cadrà, a sentire le anticipazioni sceniche) anche lì.
Quest’anno l’opera mozartiana non sarà proiettata al teatro Dal Verme, troppo costoso, ma non mancheranno le occasioni per seguirla. Il Don Giovanni sarà trasmesso in diretta via radio (Rai3) e via tv (Rai5) e in una serie di cinema: trenta solo in Lombardia, 12 a Milano e nell’hinterland. In città si potranno seguire le vicende amorose di Don Giovanni e donna Elvira all’Apollo, allo Gnomo, al cinema Palestrina, al multisala Gloria, al The space cinema Odeon, all’Uci Bicocca. E ancora nelle sale di Carugate, Cocorezzo, Cesano Boscone, Gorgonzola e Saronno. Si potrà vivere l’emozione della Prima anche a teatro: al Ringhiera, all’auditorium del Cam di zona 3 (per cui il Comune ha distribuito 150 biglietti gratuiti) e al teatro cooperativa. Modici, o addirittura a costo zero, anche i biglietti per altri cinema o teatri. Per chi si perde la diretta, Sky trasmetterà l’opera alle 21,15 sul canale 728 dedicato alla classica.
Diretta anche per i 150 detenuti di Bollate e nel carcere di San Vittore, dove già nel 2004 le note dell’«Europa riconosciuta» di Antonio Salieri avevano aperto le porte dell’istituto alla musica. Non mancheranno gli eventi del post Prima. È stata cancellata la classica cena a Palazzo Marino, ma ci sarà quella alla Società del Giardino curata dal Caffè Scala: 420 gli invitati e un menù ispirato alle conquiste internazionali di Don Giovanni. L’aperitivo sarà quindi una sinfonia di assaggi italiani, tedeschi, tirchi e iberici, proprio come le donne cadute tra le braccia del protagonista mozartiano. Il piatto forte però resta quello della tradizione: risotto allo zafferano. Accanto ai menù da 200 euro a testa, ci saranno anche proposte culinarie a prezzi più bassi. Un gruppo di ristoratori del centro (Papà Francesco, Boeucc, Don Lisander, Salotto, locanda del Gatto Rosso, pizzeria Ciardi e Al Mercante) ha ideato un menu tipico milanese, di 45 euro a persona, sia per coloro che andranno ad assistere all’opera che per tutti gli altri appassionati. «Quest’iniziativa intende contribuire a far vivere l’evento scaligero più importante dell’anno - afferma Alfredo Zini, vicepresidente vicario di Epam - facendo in modo che i milanesi possano partecipare alla festa in prima persona».

Il menu «Don Giovanni» prevede: antipasto misto di salame, formaggio grana e gorgonzola, ossobuco con risotto alla milanese, tiramisu e caffè. Anche Diana Bracco, presidente di Expo 2015, ha organizzato una cena per pochi amici e collaboratori in un ristorante di cui mantiene celato il nome.

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