«Ho visto tutto, era devastato. Loro ridevano»Il consigliere di zona testimone del massacro

Il giorno dopo la tragica aggressione Marzio Ferrario è ancora sotto choc: «Un episodio di una brutalità inimmaginabile. E poi la faccia di quel pover'uomo, devasta dai colpi, impressionante». Ferrario, 25 anni, consigliere di zona 9 per il Pdl, l'altra sera si trovava a passare per caso all'angolo tra via Zara e viale Marche in auto con la ragazza, di ritorno dalla festa di compleanno del padre. «Ero fermo al semaforo quando ho notato la colluttazione. Qualche istante per rendermi conto di quanta succedeva quindi ho tirato fuori il cellulare per riprendere la scena. Una scelta determinata esclusivamente per permettere l'identificazione degli aggressori nel caso fossero poi scappati». Invece i tre continuavano a colpire, indifferenti al giovane che li filmava e ai richiami dei passanti che cercavano di farli smettere. «Fissati i volti dei tre, ho visto arrivare un signore corpulento che si è qualificato come agente e ha afferrato uno dei filippini per il collo. A quel punto ho spento il cellulare e sono corso a dargli man forte. Credo abbiano scambiato anche per me per un poliziotto infatti non hanno tentato la minima reazione. Li abbiamo messi in un angolo e atteso l'arrivo dei soccorsi». Ferrario si avvicina anche alla vittima: «Ha avuto un ultimo sussulto, tentando di alzarsi sulle braccia poi è ripiombato a terra rimanendo a faccia in giù, senza più dar segni di vita. L'ho guardato, aveva il volto devastato, nemmeno un incidente in moto senza casco avrebbe potuto ridurlo così. Poi sono arrivate un'ambulanza e un'auto medica, un intervento davvero tempestivo.

Per 40 minuti gli infermieri hanno tentato di rianimarlo poi l'hanno portato via. Quasi contemporaneamente sono arrivati anche i carabinieri che hanno preso in consegna i tre assassini. Sempre indifferenti, sorridenti e strafottenti. Un comportamento agghiacciante quanto il loro delitto».

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