Dentro i bagagli pappagalli, zanne di elefante e tartarughe

Per qualche turista sono semplici souvenir. In realtà, si tratta di reati. Sono gli animali esotici importati in Italia illegalmente, nascosti nei bagagli e fatti atterrare negli aeroporti lombardi. L'ultimo caso è avvenuto a Linate, dove la Guardia di finanza e i funzionari dell'agenzia delle dogane hanno scoperto e denunciato un cittadino originario del Gambia che in una borsa a tracolla stava portando un «Poicephalus senegalus senegalus», ovvero un raro pappagallo dalle piume gialle e verdi appartenente a una categoria di volatili protetti. «Qualcosa da dichiarare?», hanno chiesto i finanzieri. E a tradire il viaggiatore, denuncato all'autorià giudiziaria, è stato lo stesso uccello, che con verso ha attirato l'attenzione dei finanzieri, incastrando così l'incauto passeggero.
Non è la prima volta che a Linate vengono scoperti questi traffici «bestiali». Nella maggior parte dei casi si tratta di conchiglie o coralli importati da qualche paradiso tropicale, ma negli ultimi mesi, le fiamme gialle hanno visto passare dallo scalo milanese un po' di tutto. Tempo fa, infatti, la Finanza ha fermato una cittadina di nazionalità croata che rientrando con un volo dalla Nigeria aveva portato con sé due zanne di avorio lunghe circa metro circa ciascuna, e per un peso complessivo di ben dieci chili
Ma non è finita. Perché tra le stranezze che sono state registrate a Linate di recente c'è anche quella di una turista che nel bagaglio aveva nascosto un carapace di tre chili e mezzo.

In altre parole, la corazza di una povera tartaruga. E quando i militari hanno chiesto alla donna per quale ragione portasse con sè quel carico così particolare, lei ha risposto come se avesse fatto la cosa più normale del mondo: «Mi serve per fare un centrotavola».

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