Cronaca locale

I Divi «nostrani» li ricordano di più gli orientali

In Conservatorio un concorso per il tenore Loforese, inventato da un suo ex allievo cinese

I «nostri» Divi del bel canto, la loro storia, le loro imprese: in alcuni casi li celebrano di più gli stranieri. Incredibile ma vero. Dovrebbe essere l'Italia da più parti sostengono gli osservatori del settore - patria del melodramma, a occuparsi di loro. E invece non succederebbe.

Così in campo sono scesi e continuano a scendere non italiani, ma gli orientali soprattutto. L'ultimo caso della serie riguarda un imprenditore cinese, Wang Huan Dong. Che in quanto appassionato d'opera e, soprattutto, ex studente di lirica, ha pensato di inventare di sana pianta un concorso e di dedicarlo al suo ex insegnante, Angelo Loforese. Che i cultori del genere attivi come spettatori pure nelle stagioni del passato ricorderanno sicuramente: Loforese, classe 1929, milanese, tenore, uno dei più grandi del periodo d'oro, vincitore del «Premio Caruso». Ebbene questo nome, era caduto diciamo «un po'» nel dimenticatoio, ma Wang Huan Dong diventato baritono del Teatro cinese dell'Opera e della Danza - ha dunque creato il concorso «Canto Lirico Angelo Loforese» che, arrivato alla sua terza edizione, è ospite da domani al 4 novembre al Conservatorio di Milano. Lo scopo dell'iniziativa, che è patrocinata dal Comune e che è diventata una delle più note a livello nazionale, ha lo scopo di valorizzare il connubio tra la cultura italiana e quella cinese. Ma questo non è proprio il primo e solo esempio.

Qualche tempo fa, infatti, era balzato agli onori delle cronache il caso-Maliponte. Già, proprio lei: il soprano Adriana Maliponte, classe 1938, una «leonessa» della lirica italiana, bresciana di nascita, milanese d'adozione. In estrema sintesi un'altra star nostrana valorizzata oltreconfine, dal coreano Sung Hwa Hong. Pure in questa storia viene lanciato un concorso a lei dedicato che è già arrivato alla seconda edizione (la terza sarà a settembre 2019). È la solista solfa all'italiana - vecchia maniera. Ci sarebbe da dire, eccome.

E sul punto si espresso uno studioso del campo usando parole certo non tenere. «Una star ricordata dagli stranieri? - fa eco il professor Renato Tomasino, studioso e autore di «Le Divine», un volume dedicato proprio alla storia e ai personaggi al femminile del belcanto - Ormai non mi sorprende più di tanto, perché in Italia, al di là degli sforzi fatti dagli enti lirici, c'è una disattenzione estrema a questi aspetti della cultura; qui non hanno ancora capito di avere in casa un tesoro enorme da valorizzare in tutto il mondo, un tesoro che invece viene regolarmente sprecato, disperso».

LuPav

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