I lavoratori proclamano due mesi di agitazione

I lavoratori proclamano due mesi di agitazione

Un'assemblea «piena e molto accesa», per la prima volta hanno partecipato tutte le sigle e le categorie, dal balletto ai coristi ai macchinisti. Segno che la tensione è veramente alle stelle, se le divisioni interne per una volta sono state messe da parte. I lavoratori della Scala dopo due ore di confronto hanno indetto lo stato di agitazione, due mesi in cui per cominciare si bloccheranno le prestazioni in straordinario. Ma «si apre un confronto lungo e quindi non sono escluse altre iniziative di lotta, vedremo mano a mano come si svilupperanno i tavoli con la direzione del teatro» chiarisce il sindacalista della Cgil Giancarlo Albori. Escluso quindi lo sciopero immediato, non era aria si capiva anche nei giorni scorsi dalle assemblee separate, ma «la battaglia sarà lunga e strutturale» ribadiscono le sigle. Si comincia con gli straordinari per arrivare allo sciopero se la trattativa nei prossimi mesi avrà bisogno di uno scossone. Il capitolo del taglio agli integrativi per il 2012 (verrà pagato solo il 50% del bonus) è quello che soprattutto accende gli animi dei lavoratori. Esprimono un «parere molto deciso di sfiducia nei confronti del Sovrintendente Stephane Lissner e della direzione». E rimane per ora sospeso anche il giudizio sul sindaco Giuliano Pisapia, presidente del teatro, che nei giorni scorsi ha incontrato le sigle. «Per lui è stato un confronto costruttivo e positivo, noi non possiamo dire altrettanto, vedremo come si muoverà dopo che ha ascoltato le nostre richieste» afferma Albori. Il sindaco si è rifiutato di riportare il tema dell'integrativo all'ordine del giorno al prossimo cda. «Non è solo il bonus il punto - spiega il sindacato -, ma non è giusto che i lavoratori paghino se ci sono state altre mancanze, per questo abbiamo chiesto un tavolo sulla trasparenza, dove esaminare punto per punto i costi. E secondo noi ci sono stati molti sprechi, a partire dal deposito di Rho alla biglietteria di via Torino che si potrebbe eliminare» per non citare quelli che gli operai subiscono con più fastidio, come maxi-stipendi o suite pagate a lungo ai direttori d'orchestra. I lavoratori chiedono anche tempi certi sul recupero della palazzina di via Verdi («un restauro infinito»).

Il sindaco nell'incontro ha garantito tempi brevi per la scelta del dopo-Lissner, visto che il Sovrintendente dal 2015 dirigerà l'Operà di Parigi. L'assemblea insiste sul ritorno alla triade: sovrintendente, un direttore artistico e un direttore musicale. E chiede un piano oltre il 2015.

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