Dopo i musulmani anche la Zona: «La moschea sia dentro la città»

I Centri islamici della città (lo hanno detto al «Giornale) non vogliono che la moschea di Milano sia confinata nelle aree Expo. La Zona 1 intanto (lo racconta «La Repubblica») chiede un luogo di culto musulmano in centro storico. Procede dunque il percorso per individuare il terreno su cui realizzare la moschea chiesta dai musulmani. Procede col sostegno, ancora sotterraneo, del Comune. Sembra abbastanza difficile infatti - fanno notare anche dai banchi di opposizione - che la commissione Urbanistica del Consiglio di zona abbia adottato un'iniziativa del tutto autonoma da Palazzo Marino. Nonostante questo, tutto il dossier va avanti procede fra grandi difficoltà e incertezze. La presa di posizione del Caim è stata molto chiara: «Expo finirà ma i musulmani milanesi restano» ha detto il coordinatore Davide Piccardo. Questa linea presupporrebbe la realizzazione di due diverse opere: una dedicata ai visitatori di Expo nell'area dell'esposizione (potrebbe andar bene una sorta di «stanza di silenzio»?) e potrebbe essere temporanea. L'altra sarebbe invece destinata ad accogliere - nei confini di Milano - i fedeli della città. Questa sarebbe permanente. In Zona 1 (e in Comune) il centrodestra è almeno scettico: «Mi pare difficile che si possa trovare un'area compatibile e adeguata qui» dice il capogruppo di Forza Italia Antonio Testori.

Souad Sbai, ex deputata e presidente dell'Associazione Acmid mette in guardia: «Costruire un'unica grande moschea col pretesto di accogliere i turisti musulmani - dice - di certo non incontra i bisogni reali della comunità ma favorisce l'organizzazione sul territorio, anche dopo l'Expo, di tutti quei personaggi che ora si raccolgono in scantinati, garage e spazi abusivi per fare proselitismo».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica