La Procura chiede nove anni di carcere per Severino Antinori nel processo in cui il ginecologo è accusato del prelievo forzoso di ovociti ai danni di una infermiera spagnola nell'aprile 2016 nella clinica Matris. Per i pm Leonardo Lesti e Maura Ripamonti, il medico non merita le attenuanti generiche. Davanti ai giudici dell'Ottava sezione penale Antinori risponde dei reati di rapina, violenza privata e lesioni. Chiesta invece l'assoluzione per il sequestro di persona. I pm hanno inoltre sollecitato condanne per tutti gli altri imputati. Sei e cinque anni rispettivamente per Bruna Balduzzi e Marilena Muzzolini, le due segretarie del medico, accusate in concorso con lui del prelievo forzoso degli ovociti all'infermiera per poi reimpiantarli una volta fecondati a tre donne in lista d'attesa. Cinque anni sono stati chiesti anche per l'anestesista Antonino Marcianò e per Gianni Carabetta, un conoscente del ginecologo accusato di un episodio di estorsione.
«Non siamo affatto stupiti della richiesta di condanna. Quello che ci meraviglia è che ancora si insista sull'ipotesi della rapina degli ovociti, esclusa ormai più di un anno fa dalla Cassazione», commentano i difensori Tommaso Pietrocarlo e Gabriele Maria Vitiello.
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