«I presidi devono poter scegliere i docenti»

Scuola e università: la Lombardia prosegue le sue battaglie. Sia per aumentare il numero dei posti alla facoltà di medicina, sia per consentire agli istituti di assumere i prof direttamente, senza passare dalle graduatorie nazionali. Per creare, insomma, un'istruzione «a misura». L'assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani prosegue il pressing con il ministero perché ai test di selezione delle matricole di medicina si tenga conto dell'effettiva popolazione. Ad affiancare Bresciani nella sua battaglia è anche il preside della facoltà di Medicina Virgilio Ferrario, che vorrebbe una proporzione più equa. La Regione rilancia il progetto per coinvolgere i privati: «Le industrie del settore possono andare a scegliersi i cervelli all'uscita dal liceo - spiega Bresciani - e contribuire a finanziare il loro percorso universitario. Se condotto e terminato con buoni risultati, le aziende avrebbero quindi l'opportunità di assumere professionisti altamente specializzati e con le competenze richieste». La Regione Lombardia insiste nella battaglia col governo anche sul fronte delle assunzioni dirette dei prof. Il Pirellone si è costituito in giudizio di fronte alla Corte Costituzionale dopo il ricorso del governo contro la legge lombarda.

«La contestazione del governo è curiosa - commenta il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - perché in un certo senso il governo impugna se stesso» in quanto la legge regionale chiarisce che ogni accordo in tal senso è fatto «previa intesa con il governo nazionale».

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