Imu, pagati 856 euro per abitante Milano nella top ten della stangata

Imu, pagati 856 euro per abitante  Milano nella top ten della stangata

É una magra consolazione sapere che sono i senesi a pagare l'Imu più cara d'Italia. Nel capoluogo toscano infatti l'imposta complessiva supera i 900 euro per abitante e solo per la prima casa ammonta a 239 euro. In entrambi i casi si tratta del livello più alto della penisola. Per la prima abitazione i senesi pagano venti volte di più di quanto pagano i crotonesi, appena dieci euro. Ma Milano, come Roma, occupa i primi posti della classifica, qui si risparmiano poco più di quaranta euro rispetto ai super-stangati. È quanto emerge da uno studio dell'ex senatore Marco Stradiotto, esperto in federalismo fiscale, che analizza l'imposta sugli immobili 2012 nei capoluoghi di provincia italiani. E sul podio dei capoluoghi più cari appunto, accanto a Siena, salgono Milano (con complessivi 856,89 euro) e la Capitale (810,61 euro). E nella top ten ci sono solo città del Centro-Nord. Agli ultimi posti della classifica, invece, Iglesias dove l'importo totale versato per abitante è di 163,22 euro. Tra i capoluoghi con gli importi più contenuti altre due città del Sud Italia, Crotone (164,51 euro) e Lanusei (182,10 euro).
Guardando all'Imu sulla prima casa, Siena si conferma il capoluogo più caro (239,63 euro), seguita da Roma (216,26 euro) e Torino (196,12 euro). Tra i 10 capoluoghi più cari ci sono tutte città del centro-nord, con l'eccezione di Cagliari e Caserta. E in trenta capoluoghi della Penisola l'Imu per la prima abitazione costa più di 100 euro per abitante. Non si possono invece lamentare gli abitanti di Crotone, dove l'Imu costa più o meno quanto un libro: 10,95 euro. Tra i capoluoghi con la tassa sull'abitazione più bassa, molte città del Sud, tra cui Sanluri (20,32 euro), Caltanisetta (21,91 euro), Villacidro (22,42 euro) ed Enna (23,08 euro). Dallo studio emerge inoltre che il costo del passaggio dall'Ici all'Imu sulla prima casa è stato molto salato per i cittadini di Taranto, dove l'imposta ha subito un incremento del 78,53% (a 56,85 euro nel 2012).

«Ci chiediamo come farà Pisapia a chiedere ai milanesi un ulteriore sacrificio con un ulteriore, prevedibile aumento che si prospetta a fine settembre, con l'approvazione del Bilancio 2013 - attacca il capogruppo di Fdi Riccardo De Corato -. Il rinvio della discussione alla fine di settembre è solo un modo subdolo per scaricare sul governo le eventuali responsabilità di un aumento ulteriore dell'Imu».

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