«É incomprensibile che la città non si decida a rendere onore a un suo cosi illustre cittadino». Non è (solo) una questione di toponomastica, tiene a precisarlo Stefania Craxi che con la fondazione intitolata al padre si batte «da anni perchè la figura di Bettino Craxi venga restituita all'Italia tutta intera, è un uomo che ha lavorato 40 anni per il proprio Paese». Il Pd e la sinistra anche due mesi fa hanno negato la targa al leader del Psi. La Craxi con Forza Italia ha inaugurato ieri un ciclo di incontri dedicati all'ex presidente del Consiglio socialista. Un percorso, puntualizza, «stimolato dal sindaco Beppe Sala, ha chiesto che si avvii una riflessione». Primo convegno sulla «La notte di Sigonella», quella del 7 ottobre del 1985 in cui la nave Achille Lauro venne sequestrata da terroristi arabi e Craxi, a capo del governo, gestì l'emergenza senza cedere alle pressioni degli Usa. Seconda tappa il 5 maggio in Sala Alessi, con «Craxi e il consiglio comunale», a giugno si passerà a «La bistrattata Milano degli anni Ottanta».
E la Craxi provoca: «Commercianti, tassisti e operai quella rivalutazione della Milano da bere l'hanno già fatta, si stava meglio allora». La sala del Grechetto è piena, presenti tra gli altri gli ex sindaci Carlo Tognoli e Paolo Pillitteri, Ugo Finetti, Enrico Beruschi, gli azzurri Comazzi, Sardone, Rizzi, Jarach, Tatarella. Aperturista il capogruppo della Lega Alessandro Morelli, che sulla notte di Sigonella riconosce come «l'allora governo ebbe come priorità l'interesse nazionale rispetto alle logiche internazionali». Marca la distanza con l'ex premier Matteo Renzi la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini: «Mi sembra una lezione straordinaria di politica estera, l'Italia riusciva a giocare un ruolo internazionale e non si emozionava per un invito alla Casa Bianca. Emerge un politico di razza con indubbie capacità da statista, è assurdo che ancora si discuta sull'opportunità o meno di intitolargli una strada».
Tra i favorevoli in maggioranza, e presente ieri, il consigliere della lista Sala, Franco D'Alfonso. Presente, ma contrario, Basilio Rizzo (Milano in Comune) che ammette: «In quell'occasione Craxi rimane un simbolo, ho sempro detto che se si volesse mettere la targa a Sigonella sarei d'accordo, non a Milano». C'è ma non interviene il capogruppo Pd Filippo Barberis. Il sindaco invia solo un messaggio: «La figura di Craxi resta rilevante per la storia di Milano e del Paese. Il giudizio storico è complesso proprio per la portata della sua azione che ha certamente aspetti diversi e diversamente valutabili. É stato soprattutto in campo internazionale che ha offerto un contributo di rilievo al prestigio del Paese. L'incontro di oggi è nello stile di Milano, conoscere e approfondire per permettere a tutti di crearsi un opinione libera e informata.
Il confronto è la miglior strada per comprendere fino infondo la figura».La figlia Stefania è «certa che il 5 maggio sala sarà con noi». Un Paese serio, afferma il coordinatore di Lombardia Popolare Alessandro Colucci, dovrebbe riconoscergli una via spazzando via preconcetti e ideologie».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.