Joseph Kosuth (Toledo, Ohio, 1945), autore del libro L'arte dopo la filosofia (1969), con Marcel Duchamp incentra la sua ricerca sulla dimensione concettuale, analitica e non retinica dell'arte, parte dalla concezione «arte come arte», tratta dal pittore Ad Reinhardt. Dal 1965 con la serie Ivestigation e Proposizioni, l'artista concettuale continua ad analizzare il rapporto tra linguaggio, filosofia, arte, scienza e antropologia. Tra i protagonisti del gruppo Art&Language, nelle sue opere ambientali associa scritte, oggetti con testi di autori che vanno da Freud a Wittgenstein ai fondatori del pensiero del '900. Per capire meglio la natura analitica dell'arte e la sua funzione attraverso il linguaggio, secondo lo sguardo trasversale dell'artista in rapporto, oltre che alla filosofia, anche alla letteratura, antropologia, psicoanalisi, è imperdibile la sua prima mostra personale a Lugano, ospitata alla DIP, Contemporary art, nuova galleria inaugurata da Michela Negrini nel 2016, centro di incontri tra opere, artisti e pubblico. Kosuth sarà presente al vernissage (stasera alle 18) dell'esposizione che rientra negli eventi collaterali ideati in occasione di Wopart Work Paper Art Fair, fiera dell'arte su carta (fino a domenica). Nel titolo «Jospeh Kosuth Notations For Thinking, a selection», c'è il messaggio, l'idea portante del progetto espositivo ideato dalla Negrini, declinato attraverso una raffinata selezione di installazioni (dal 1998 a oggi), in cui il neon è la materia luminosa dell'arte che illumina concetti, paradossi, riflessioni, tautologie, citazioni, ripetizioni, analogie, espedienti linguistici, differenze e relazioni tra arte e linguaggio, individuo e società. Per questa mostra l'artista ha ideato un'installazione site-specific ispirata a Herman Hesse, scrittore che ha vissuto in Ticino per oltre quarant'anni. L'opera di oltre 14 metri si snoda lungo le pareti della sala principale e si propone di esplorare i sui diversi approcci al concetto di arte in rapporto allo spazio, come una visualizzazione del suo pensiero.
«The paradox of content # (Yellow)» è nata da un'installazione realizzata per il festival di Edimburgo nel 2009, bicentenario delle teoria dell'evoluzione e della selezione naturale di Darwin, in cui i disegni di Darwin sono presentati non come illustrazioni, bensì visualizzazioni di speculazioni scientifiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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