l’intervista »

Sono troppo faticose, ti fanno alzare alle quattro...

l’intervista »

Terza vita di una diva italiana. Dai set cinematografici degli anni Ottanta (Borotalco, al fianco di Verdone, le valse il David come migliore attrice) all’avventura di produttrice al fianco dell’ex compagno di vita Massimo Ciavarro («stimolante ma ad alto rischio per il conto in banca»), fino ai monologhi sul palcoscenico. L’anno prossimo Eleonora Giorgi, indimenticabile “lolita“ della commedia italiana - ma anche interprete di una dozzina di fiction tra cui le due serie Lo zio d’America a fianco di Christian De Sica - festeggerà 40 anni di carriera. Che oggi è interamente dedicata al teatro a cui è approdata tardivamente, non più di tre anni fa. Domani torna in scena al Nuovo con lo spettacolo Due ragazzi irresistibili diretto da Giovanni Feudis, riproponendo la fortunata accoppiata con Gianfranco D’Angelo, già collaudata in Suoceri sull'orlo di una crisi di nervi.
Si dice che la vita cominci a 40 anni. Oppure il palcoscenico è una tappa obbligata per le attrici italiane che furono un sex symbol?
«Nè l’uno nè l’altro, oppure un po’ l’uno e un po’ l’altro. Di sicuro nel cinema, rispetto ai colleghi uomini, le cinquantenni sono penalizzate, oserei dire dismesse dal ruolo di protagoniste che avevano nel loro clichet femminile. Ma è successo anche a divine come Marlene Dietrich. Il teatro però non è un ripiego, direi che è arrivato al momento giusto».
Cioè?
«Avevo già avuto una decina di proposte nel periodo in cui avevo deciso di ritirarmi da una vita da star che in fondo non avevo mai scelto, visto che il mio sogno era fare la restauratrice e occuparmi della famiglia. Poi si presentò il produttore teatrale Natale Barbone proponendomi un copione che non potevo rifiutare (Fiore di cactus diretto da Guglielmo Ferro), perchè ricalcava appieno l’espressione delle mie commedie più amate».
E adesso?
«Eccomi qua, felice di calcare le scene. E in un certo senso tutto questo coincide con la mia voglia di anacronismo. Il teatro è come vivere all’antica, un’artigianalità dove esisti solo tu, una scenografia di cartone e un testo».
E il pubblico. Mica come al cinema...
«È vero. Sul set esiste solo una macchina da presa mentre sul palco è un trauma ogni sera perchè nell’immaginario di tutti noi c’è ancora il famigerato lancio dei pomodori. In questo spettacolo, oltretutto, ci sono parti dove sia io che Gianfranco affrontiamo dei veri e propri monologhi a tu per tu con il teatro. Lì non c’è personaggio, sono soltanto Eleonora Giorgi».
Se la richiamassero sul set tornerebbe al volo?
«Beh, in questi anni ho fatto anche fiction tv (oltre a Lo d’America, una parte ne I Cesaroni), ma è faticosissimo. Vieni convocata alle 4 e mezza del mattino e giri per dodici ore al giorno. Non che il teatro sia una passeggiata, negli ultimi quattro giorni abbiamo debuttato a Sorrento, a Salerno e a Fasano. Ma c’è l’emozione che ogni sera rappresenti l’evento».
In «Due ragazzi irresistibili» interpreta sè stessa, la diva che ripercorre la sua carriera non senza una gran dose di autoironia...
«C’è anche l’eterno gioco del teatro di mescolare realtà e finzione. E poi un eccellente corpo di ballo composto da giovani ballerine. All’inizio ero un po’ preoccupata, ma quelle ragazze al mio confronto sono... dei corazzieri».
Progetti per il futuro?
«Mi piacerebbe condurre un piccolo talk show televisivo, un ruolo che ho già sperimentato a Radiodue con Effetto Notte a fianco di Riccardo Pandolfi. Ogni la butto lì ai registi Rai...

»
E la vita privata come va? Dopo Angelo Rizzoli e Ciavarro ha avuto altri uomini importanti?
«Diciamo amoretti. Oggi però, da diverso tempo, non ho nè un marito nè un compagno, ma due figli fantastici. Domani chissà».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica