L'addio a Gae Aulenti, funerale laico alla Scala «Ha portato nel mondo la Milano migliore»

L'addio a Gae Aulenti, funerale laico alla Scala «Ha portato nel mondo la Milano migliore»

«La ricordo come fosse ora: i pantaloni scuri, le scarpe basse, le sue grandi sciarpe, la voce roca, i toni sempre misurati. Ricordo quei suoi modi asciutti, la sobrietà, il suo essere sempre essenziale, il suo spirito altruista, la laboriosità instancabile». Così il sindaco Giuliano Pisapia ha voluto ricordare Gae Aulenti, celebre architetto scomparsa mercoledì nella sua casa di Milano. Ieri alle 12 il rito civile, organizzato nel ridotto della Scala, il teatro che ha visto importanti scenografie firmate proprio dalla Aulenti, affollato per ascoltare le parole dell'assessore alla Cultura Stefano Boeri, del sovrintendente del Piermarini Stephane Lissner e di alcuni amici tra cui il regista Luca Ronconi e l'architetto Vittorio Gregotti. Presenti la ballerina Carla Fracci e Giulia Maria Crespi, presidente onoraria del Fai. Con Pisapia che ha sottolineato come la Aulenti sembrasse incarnare «le caratteristiche che hanno fatto grande la nostra città, capace di lavorare a testa bassa e di raggiungere mete eccelse senza darsi importanza, senza ostentare». Nessuna camera ardente, né cerimonia funebre ma l'abbraccio della città. Con Pisapia impegnato a quell'ora alla festa delle Forze armate che ha voluto inviare un messaggio per descriverla come «ambasciatrice» nel mondo della «cultura e della grandezza della nostra città e del nostro Paese».
«Sobria fino quasi a essere austera - le parole di Pisapia - capace di coniugare la massima eleganza con la discrezione, caparbia come solo una donna che si è fatta strada in un mondo di uomini può essere, ha rappresentato in tutto il mondo la Milano migliore». Non solo. «Ricordo il mio orgoglio quando, al Museo d'Orsay a Parigi, vedevo i visitatori leggere il cartellino che indica il nome dell'autrice di quel meraviglioso capolavoro. Era il nome di un'italiana: chi aveva donato al mondo intero quella splendida opera d'arte era milanese ed era una donna. Anni dopo ho avuto modo di conoscere personalmente Gae e di apprezzare anche la sua passione civile, la sua generosità, la sua fiducia nella costruzione di un domani migliore, la sua voglia di partecipare a un cambiamento della nostra città e insieme del nostro Paese».


Pisapia infine ha sottolineato come lo scorso 16 ottobre Milano sia «riuscita a manifestare a Gae Aulenti un po' della sua riconoscenza» consegnandole, alla Triennale, la Medaglia d'oro alla carriera. «Era felice - ha concluso il sindaco - E io sono felice che Milano sia arrivata in tempo a dirle un pubblico e solenne grazie».

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