Negli anni Cinquanta fu l'ondata dei pugliesi a dare una scossa all'economia cittadina. Un caso emblematico, le osterie popolari che rimpiazzavano le vecchie trattorie milanesi di cui «si cominciò subito a sentire la nostalgia». Un caso che l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso porta ad esempio per ridimensionare gli allarmi lanciati da chi (come ha fatto nelle scorse settimane il presidente di Confcommercio Milano Carlo Sangalli) lancia l'allarme crisi. Chiudono due negozi al giorno, diceva Sangalli, Milano perde la propria identità perchè colpite sono soprattutto le botteghe storiche. Ma l'assessore in un lunghissimo intervento on line assicura intanto che le licenze aumentano, altro che chiusure a tappeto. E il futuro ormai è di chi sa adattarsi alle esigenze di una città che ha cambiato ritmo, vuole fare la spesa anche la domenica.
Come i pugliesi conquistarono la piazza allora, oggi i cinesi «si sono allargati con successo fuori dal quartiere Sarpi» e «tengono in vita la vecchia formula dell'aumento di ore di lavoro pro-capite». Le botteghe insomma o si adattano o muoiono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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