Va bene la crisi, va bene la necessità di risparmiare. Ma se c'è da fare un acquisto per la casa, i milanesi non hanno dubbi: dev'essere fabbricato in Italia. Circa otto famiglie su dieci preferiscono acquisti made in Italy e contribuiscono alla tenuta delle imprese del Paese, un trend in crescita nell'ultimo anno (+10% circa). C'è un 17% di sostenitori del Paese che sceglie sempre e senza eccezioni il prodotto italiano. È quanto emerge dall'indagine sulla casa condotta su circa 600 persone ad agosto e settembre 2012 da Camera di commercio di Milano per Macef, il Salone internazionale della casa che aprirà i battenti domani a Fieramilano e proseguirà fino a domenica.
Insomma, passi pure la maglietta cucita in Cina, passi pure la borsa fabbricata chissà dove. Ma quando c'è da scegliere un oggetto per la casa, destinato ad essere utilizzato per la vita, allora si sta ben attenti alla qualità. A cominciare dal divano per proseguire con i complementi di design.
Ben contente della tendenza sono le imprese locali che riescono a sopravvivere anche grazie al buon gusto dei milanesi: solo a Milano e provincia sono 10mila e in tutta Italia operano in 217mila. Con un fatturato annuo di 16 miliardi di euro a livello milanese, pari al 16% del totale nazionale. Un export, solo nei primi tre mesi dell'anno, di oltre 600 milioni da Milano (il 7% del dato nazionale del periodo), in crescita del 3,5% rispetto all'anno precedente.
Forte dei dati della ricerca, il Macef di quest'anno ha deciso di concedere uno spazio ad hoc ai manufatti nostrani: i migliori marchi artigianali made in Italy saranno radunati in una sezione (L'opera italiana) riservata a chi ha saputo creare il meglio nei vari settori (dai complementi tessili all'illuminazione, dalla ceramica ai tappeti). Insomma, il saper-fare italiano diventa una caratteristica da valorizzare, soprattutto ora che ci si pensa due volte prima di lanciarsi in un acquisto. Al debutto anche la sezione riservata all'arredo di terrazzi e giardini. «Sono questi i punti di forza delle nostre imprese su cui puntare per dare segnali positivi in questa fase di difficoltà economica» sostiene Marco Accornero, consigliere della Camera di commercio di Milano.
Quest'anno gli organizzatori della manifestazione fieristica hanno messo a punto un piano anti crisi. Ed hanno contattato un migliaio di operatori, provenienti da 110 paesi, interessati al made in Italy. Per loro hanno organizzato, in collaborazione con la Regione Lombardia, una fitta agenda di incontri e appuntamenti per creare relazioni e prendere contatti. Insomma, si è messo in moto un sistema di squadra per cercare di far girare gli affari e di sfruttare al meglio i quattro giorni di fiera.
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