La Lega smaschera il centrosinistra: «Parenti nei Cda? Dimenticate i gay»

Una provocazione. Tant'è che l'hanno ritirata cinque minuti dopo averla presentata. Ma mentre il consiglio comunale discuteva sulle modifiche allo Statuto di Milano-Serravalle, e un emendamento proponeva di escludere la compresenza nello stesso cda o in quello di partecipate collegate di esponenti legati ad essi «fino al quarto grado di parentela», i leghisti Alessandro Morelli e Luca Lepore e Marco Osnato di Fratelli d'Italia hanno presentato un sub-emendamento non proprio consono alla loro parte politica. «Ci domandiamo come mai - ha attaccato il capogruppo del Carroccio Alessandro Morelli - il centrosinistra così attento ai diritti gay abbia completamente dimenticato di indicare anche l'iscrizione al Registro delle coppie di fatto come vincolo nelle nomine». Una provocazione. Tant'è che quando la consigliera Pd Marilisa D'Amico ha «ringraziato del suggerimento un gruppo che aveva votato contro il Registro», i leghisti hanno ritirato la proposta. «Il Registro è completamente inutile - ironizzano - a quanto pare se ne rende conto anche la sinistra se non lo tiene minimamente in considerazione». Con l'approvazione dello Statuto ieri a Palazzo Marino invece viene fissata l'incompatibilità fra il ruolo di consigliere di amministrazione di Milano Serravalle e quella in un cda di società controllate. La modifica verrà proposta oggi all'assemblea della società, di cui il Comune è socio al 18,6%.

Se accolta dall'assemblea, porterà all'incompatibilità di carica per il presidente stesso Marzio Agnoloni, già presidente di Tem e amministratore delegato in Pedemontana. Votata sempre ieri dal consiglio in maniera bipartisani l'adesione alla Marcia Internazionale che si terrà a Milano il 17marzo in solidarietà al popolo siriano sconvolto dalle proteste.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica