Ben 22 cinesi che abitavano nello stesso appartamento. È la scoperta fatta dagli agenti del commissariato Garibaldi-Venezia durante un servizio di controllo del territorio.
In seguito a un esposto dei condomini dovuto al continuo via vai di cinesi in uno stabile di via Marangoni, i poliziotti e gli agenti del reparto prevenzione e crimine dei vigili urbani hanno fatto irruzione nell'appartamento di tre locali che una foggiana 62enne, formalmente residente a Roma e comunque al momento fuori Milano, aveva affittato senza alcuna forma contrattuale. Una volta all'interno le forze dell'ordine non ci hanno messo molto a comprendere che l'abitazione è a tutti gli effetti una sorta di «casa albergo». Nelle tre stanze c'erano ventidue coinquilini cinesi, di cui sette, risultati clandestini sono stati denunciati. In una stanza c'erano 8 posti letto in 4 letti a castello, in una seconda camera 10 posti letto in 5 letti a castello e nella terza 2 letti matrimoniali dove presumibilmente i cinesi dormivano in 5. Un solo bagno e nessun contratto di affitto relativo all'utilizzo da parte dei cinesi della casa, hanno spinto la polizia a contattare la proprietaria che, risultata irreperibile anche al telefono, è stata denunciata mentre l'abitazione veniva posta sotto sequestro.
Nel corso dei controlli svolti dalle 19 all'una di lunedì, sono state fermate 98 persone, di cui 74 extracomunitari (24 con precedenti) e 24 italiani (tra cui 6 pregiudicati).
La formula della «casa albergo» non è nuova per Milano e, soprattutto, non è nuova per i cinesi.
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