Cronaca locale

«Liberare Milano, capitale delle tasse»

Forza Italia torna a manifestare col suo leader. E riparte dalla battaglia contro l'oppressione fiscale

Dopo il comizio ai gazebo di piazza san Fedele per l'appuntamento milanese del «No tax day» organizzato ieri e oggi da Forza Italia in tutte le città, un giro a piedi nell'isola pedonale di via Dante. A chi gli ha parlato, Silvio Berlusconi ha detto di voler finalmente tornare a girare in piazza tra la gente per parlare del rilancio del partito. Poi le richieste di mettersi in posa per foto ricordo e selfie con fan e militanti azzurri e una lunga passeggiata in centro di Milano. Mani da stringere per poi fermarsi a mangiare un gelato. «Quando vado in giro, e vado in giro poco, blocco le strade, dovunque. Quindi tutti i risultati che vedo di questi istituti di sondaggi che hanno ridotto il gradimento per me a quello per il mio partito cioè al 16 per cento, non sono veritieri».

Berlusconi ha scelto Milano (e non è un caso) per il suo ritorno in piazza dopo che l'affidamento ai servizi sociali deciso dai magistrati gli ha impedito libertà di movimento. E libertà di critica ai magistrati stessi, oltre che di comizio. Una pena che oltre ad aver colpito l'ex premier, ha fatto parecchio soffrire anche Fi che per tornare alla mobilitazione ha scelto piazza san Fedele, dove adesso promette di tornare ogni due mesi. Lì dove a far da quinta ci sono le finestre da dove, secondo la coordinatrice Mariastella Gelmini, il sindaco Giuliano Pisapia «ha trasformato proprio Milano nella capitale delle tasse». Per Daniela Santanché «finalmente Fi torna in piazza a difendere le sue riforme liberali e contro un governo che sa fare bene solo una cosa: mettere più tasse». Lunga la lista. E, infatti, ai gazebo c'è la coda per firmare contro l'aumento della Tasi su tutti gli immobili, quello dell'imposta sui rifiuti, il prelievo sui risparmi che passa dal 20 al 26 per cento, l'Irap per i commercianti, la riduzioni delle detrazioni Irpef. A questo Berlusconi contrappone una serie di interventi choc per rilanciare l'economia. «Per sei mesi le compravendite sulla casa siano senza imposte da versare allo Stato». Perché «la casa è qualcosa di sacro» e tassarla «va contro la regola aurea della crescita e del benessere». Ecco perché servono «meno tasse sulla famiglia, sulle imprese e sul lavoro». Per il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani «gli immobili sono stati colpiti negli ultimi tre anni da un'offensiva fiscale talmente violenta da depauperarne il valore di ben duemila miliardi». Di qui l'impegno di Berlusconi che proprio da Milano rilancia l'impegno del centrodestra a tornare a quell'abolizione delle tasse sulla prima casa che il suo governo aveva già introdotto.

Impossibile non pensare alla lunga campagna elettorale per eleggere il sindaco nella primavera del 2016 e di fatto già inaugurata ieri da Berlusconi. «Dobbiamo ripartire da qui - sottolinea il capogruppo di Fi in Comune Pietro Tatarella - sia per tornare a governare la città, ma soprattutto perché Milano rappresenta il laboratorio politico del centrodestra dove costruire la coalizione e riscrivere le regole dello stare insieme». Per questo è necessario «cominciare presto a ragionare perché possiamo farcela, ma è necessario aprire un tavolo con tutti i partiti che vogliono costruire un'alternativa a Pisapia e al mal governo del Partito Democratico». Da Lione, dove è stato invitato da Marine Le Pen al congresso del Front national, Matteo Salvini dice che «Fi oggi propone la Flat Tax e mette in discussione l'euro. Bene, le idee della Lega crescono: ora, però, dalle parole ai fatti».

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