Gianluca Comazzi, capogruppo regionale di Forza Italia, il voto è andate bene?
«Lunedì ero a seguire lo spoglio, con alcuni colleghi, insieme al presidente Berlusconi, e tutti abbiamo sottolineato che il risultato di FI è stato l'ennesimo suo miracolo. Se teniamo conto che abbiamo ottenuto le stesse percentuali delle Europee, e un dato ben superiore a quello previsto, a un soffio dalla Lega, direi proprio di sì. Mi spiace che qualcuno, per personalismi, non abbia fatto campagna elettorale, e ringrazio invece la stragrande maggioranza dei nostri militanti che non si è risparmiata, con cuore ed entusiasmo».
Ora un governo di centrodestra.
«E Forza Italia sarò centrale nella sua formazione, indispensabile per i numeri, per la qualità dei ministri che ci rappresenteranno e per le ottime relazioni che vantiamo a livello europeo. Le priorità saranno la gestione dei fondi del Pnrr e il blocco dei costi dell'energia, per garantire a famiglie e imprese un inverno tranquillo».
In Lombardia?
«Anche in Lombardia, grazie a un'ottima organizzazione, rapida ed efficace, della coordinatrice Licia Ronzulli, abbiamo ottenuto un'ottima percentuale. Sono contento per Fabrizio Sala, abbiamo lavorato a lungo insieme in Regione, e per gli altri eletti. Sono sicuro che alle Regionali, grazie anche al nostro radicamento territoriale, con le preferenze, raggiungeremo la doppia cifra».
In Lombardia il centrodestra supera il 50% e stacca gli altri schieramenti.
«Il risultato politico per il centrodestra in Lombardia è straordinario. Anche se anche se si mettessero tutti insieme, Pd, 5 Stelle e Azione, non raggiungerebbero il totale della nostra coalizione».
E comunque è difficile sommare.
«Non si sommano, comunque questo dimostra anche che il buon governo che dura da 25 anni è stato apprezzato ancora una volta. La Lombardia è la regione che costa meno, che garantisce più servizi, che ha la sanità migliore. Quindi quel risultato è il frutto di un lavoro di squadra che è stato fatto».
A proposito, i rapporti di forza fra Lega e FdI si sono invertiti. Ora?
«È legittimo che chi ha conquistato un risultato così importante rivendichi una rappresentanza maggiore. Ma la forza di questa coalizione, fondata da Berlusconi, sta nell'unita e nei valori. In questo senso, FI e Lega hanno una rappresentanza minore ma dovranno avere la stessa dignità. Del resto, è sempre successo anche quando noi avevamo il 35%: i nostri alleati sempre avuto spazi. Sono sicuro che sarà così anche questa volta. Nel 2018 FdI aveva una percentuale molto bassa ma ha avuto una rappresentanza degna in Regione».
Ci sono grosse fibrillazioni, il rapporto fra il governatore e la vice sembra logorato.
«Posso dire che Letizia Moratti e Attilio Fontana sono due risorse fondamentali per il centrodestra. Insieme a tutta la maggioranza stanno amministrando ottimamente la Regione. Abbiamo la fortuna di poter contare su due persone di grande valore ai vertici, poi come in ogni famiglia che si rispetti possono sorgere incomprensioni e può esserci un confronto. Sono sicuro che, partendo dal fatto che il valore principale del centrodestra è l'unità, i tre leader nazionali sapranno trovare la giusta sintesi, valorizzando ogni figura».
Esiste la possibilità che Moratti si candidi contro il centrodestra?
«Io dico di no, è sempre stata una figura indipendente, ma all'interno di questa area. Ministro sindaco... del resto non ha mai dichiarato il contrario ed è sempre stata all'interno del centrodestra. Io lo escludo».
Milano è roccaforte della sinistra?
«Il centrodestra deve ammettere di avere sbagliato nel non essere riuscito a costruire una squadra e un programma più credibile agli occhi dei milanesi.
Purtroppo ora è considerata una roccaforte del Pd. Ma è davvero un bel risultato essere riusciti a strappare un collegio con la nostra coordinatrice Cristina Rossello, che ha fatto una bellissima campagna elettorale, come del resto Andrea Mandelli e Matteo Perego».
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