
Sollievo per i dati che continuano a mostrarsi confortanti, ma timori per la terza ondata, possibile (probabile, per molti) e legata secondo gli esperti anche ai contatti sociali di queste festività natalizie, messi in conto un po' da tutti nonostante lo scacchiere di misure restrittive «a colori».
Il bollettino di ieri ha attestato che i nuovi contagiati, nelle ultime 24 ore sono stati 1.795, e con 22.421 tamponi eseguiti significa che la percentuale di tamponi positivi sul totale, all'8%, è rimasta sui livelli degli ultimi giorni, con un leggero aumento (il giorno precedente era al 7,1%) che si può considerare fisiologico.
I dati ospedalieri, che ormai da un mese sono in calo, anche ieri avevano davanti il segno meno: i pazienti in terapia intensiva sono diminuiti di 9 unità e quelli degli altri reparti di 154 unità. I decessi, ieri, hanno mostrato un sensibile calo: 49 il dato ufficiale, ma va tenuto presente che in alcuni giorni festivi, come era ieri, l'acquisizione e la trasmissione dei dati da parte delle anagrafi comunali può subire qualche ritardo. A Palazzo Lombardia, dunque, c'è cautela. Un cauto sollievo, come del resto nelle ultime settimane, in cui il governatore Attilio Fontana ha cercato di far valere il miglioramento del quadro epidemiologico e sanitario senza mai perdere di vista le insidie di una pandemia che è stata «appiattita» ma non è ancora superata, anzi potrebbe tornare a manifestarsi, secondo gli esperti, dopo le feste. Ecco gli appelli incessanti all'attenzione, ed ecco le critiche a un piano governativo che ha creato un imbuto, inducendo molti a partire prima dell'entrata in vigore delle restrizioni più dure, ormai alle porte.
Tornando ai dati, e al trend dei contagi e dei ricoveri, le note positive oggi riguardano innanzitutto l'esito dei ricoveri in terapia intensiva: la Lombardia è ancora prima in Italia per rapporto fra ricoveri in terapia intensiva e decessi, con un dato che si aggira sul 13% (moltissime regioni sono sopra il 20%, qualcuna sopra il 30, e il Friuli Venezia Giulia purtroppo è sul 50%, il livello a cui stava la Lombardia a marzo e che segnala una grave difficoltà a operare ricoveri tempestivi). Inoltre, ospedalizzati e ricoverati in terapia intensiva sono ancora in calo nelle ultime due settimane.
Parlando dei contagi, l'8% odierno vale alla Lombardia una posizione mediana nella graduatoria compilata sulla base della percentuale di tamponi positivi sul totale dei tamponi eseguiti, ma per altro verso va detto che l'andamento dei contagi a 60 giorni è in discesa, ma negli ultimi 14 giorni si nota una ripresa nei «nuovi positivi per 100.000 abitanti».
Secondo gli esperti, l'indice di contagiosità subisce delle forti oscillazioni, tanto che alcuni giorni fa il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, col direttore del Dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha chiesto rigore, spiegando che il dato da qualche giorno non scendeva più, e anzi era in leggera risalita con tre regioni, Lazio, Veneto, Lombardia, tornate a rischio moderato.AlGia
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.