Nino Ciccarelli, il fondatore dei Viking, la storica fazione dei tifosi «ultrà» interisti, ha ammesso davanti al gip di Milano Guido Salvini di avere partecipato agli scontri dello scorso 26 dicembre, prima di Inter-Napoli, durante i quali è morto il tifoso Daniele Belardinelli, investito da un'auto.
quanto è emerso dall'interrogatorio di garanzia di Ciccarelli, nel carcere di San Vittore. A quanto si è saputo, Ciccarelli, che è in carcere dal 17 gennaio con le accuse di rissa aggravata e lesioni, ha reso dichiarazioni spontanee e ha risposto solo ad alcune domande che gli ha posto il giudice.
«Ho partecipato agli scontri in cui sono rimasto anche ferito- ha detto il capo dei Viking al giudice, ribadendo, come già fatto nell'interrogatorio in questura del 30 dicembre, di essersi trovato «per caso» in via Novara dove poche ore prima del match si sono affrontate le due tifoserie. Scontri violenti tra una carovana di auto di napoletani che arrivavano dalla tangenziale e un gruppo di un centinaio di ultrà che li stava aspettando ad un cghilometro dal Meazza: «Ero lì per caso e ho deciso di aiutare gli amici interisti» ha affermato Ciccarelli negando di avere preso parte alla riunione al bar con gli altri tifosi ritenuta dagli inquirenti «preparatoria» all' assalto ai tifosi partenopei. E ha anche negato di essere coinvolto in qualsiasi modo all'organizzazione degli scontri. Il suo legale Mirko Perlino ha chiesto al gip di concedergli i domiciliari.
«Il mio assistito è tranquillissimo», ha spiegato il difensore. Assieme a Belardinelli, era stato arrestato anche Alessandro Martinoli che nell'interrogatorio di garanzia aveva ammesso di avere accoltellato un tifoso del Napoli