Mafia? Il prefetto non scordi i furti

«Expo e lotta alla mafia sono le priorità»: così, con questi severi e apprezzabili impegni il nuovo prefetto di Milano si è presentato lunedì scorso alla stampa e ai cittadini. Il piglio autorevole e i modi rassicuranti di Francesco Tronca fanno sperare il meglio.
Anche se quelle dichiarazioni programmatiche sono - diciamolo pure - delle ovvietà. Forse al cittadino qualunque avrebbe fatto piacere sentire anche qualcosa di più. Ad esempio sentir parlare dell'impressionante aumento dei furti negli appartamenti, degli scippi e dei borseggi - spesso con conseguenze drammatiche - per strada e nei metrò o delle violenze sui filobus delle circolari 90 e 91. Insomma avrebbe voltuto sentire il prefetto assumere impegni rassicuranti anche a proposito di quella che viene ipocritamente definita microcriminalità, ma che «micro» non è . Forse ai milanesi piacerebbe anche che il prefetto Tronca spiegasse perché Milano è la città più imbrattata d'italia e d'Europa, perché nei mercati rionali, senza alcun controllo, decoro e igiene siano praticamente banditi.

Ai milanesi piacerebbe anche sapere cosa si può fare per restituire un aspetto dignitoso alle strade più frequentate, da corso Buenos Aires a corso Vercelli, dalla Galleria a via Torino, da piazza Duomo ai mezzanini della metropolitana occupati da frotte di venditori di qualsiasi porcheria e contraffazione.

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