Majorino vuole i grossisti cinesi all'Ortomercato

Mercati generali allo sfascio, ma l'assessore fa promesse in zona Sarpi

L'Ortomercato è già nella bufera. I venditori giorno fa hanno protestato perchè il piano di rilancio dei mercati generali approvato addirittura sotto la giunta Moratti è impantanato. Nè è stato applicato quel protocollo per la legalità e la sicurezza che è molto più fresco ( firmato il 20 ottobre in prefettura): uove telecamere, guardie giurate, più vigili. Dal centrodestra, Giulio Gallera (Fi) e Riccardo De Corato (Fdi) hanno denunciato lo «stato di abbandono e incuria» in cui stata lasciata una realtà che era fiore all'occhiello fino a qualche anno fa. Polemiche da campagna elettorale? Ci dev'essere del vero se venerdì scorso persino il presidente di Sogemi, Nicolò Dubini, ha alzato bandiera bianca. Ha rimesso le deleghe nelle mani del sindaco lamentando una disattenzione (ha evitato la parola menefreghismo) da parte sua e dell'assessore al Commercio Franco D'Alfonso («non trovo interlocutori in Comune»), e la mancata volontà di mettere mano ad un piano di rilancio ambizioso. Un piano da 500 milioni di euro, un budget decisamente ambizioso. Ma resta uno stato di scarso interesse da parte di questa maggioranza nei confronti dell'Ortomercato. E ora arriva la propostona dell'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino. Dopo aver utilizzato per un paio d'anni un'area di via Lombroso, confinante con i mercati, come campo do accoglienza per i rom, ora da candidato sindaco immagina di risolvere il problema dei grossisti da Chinatown «all'Ortomercato, c'è tanto spazio» ha detto in un'intervista sul Corriere.it e ai comitati in zona Sapri. Come no. Majorino continua a ribadire che non accetterà l'appello della vicesindaco Francesca Balzani a ritirarsi dalle primarie per fare fronte comune contro Giuseppe Sala. Nè (almeno per ora) si è convinto dalla promessa di una poltrona come vice. Anche il manager Expo peraltro ha anticipato che lo vorrebbe in giunta. «Partecipo per vincere, se mi fossero interessate le poltrone, da luglio avevo tutti i modi per fare accordi, potevo essere l'ottavo assessore di questa giunta che sostiene Sala, ma a me non interessa questo». E presenta altre pillole del programma.

«Il sindaco - dice - deve essere di quartiere. Propongo che ogni 2 settimane sia presente in un quartiere spostando anche il suo personale. Deve andare anche in qualche Comune della città metropolitana». Quasi scontato. O no?ChiCa

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