Si è conquistato il soprannome di «Provvidenza sul campo (letteralmente). Quando la partita sembrava bloccata o palesemente chiusa, negli ultimi minuti arrivava Daniele Massaro e risolveva il problema. E ne ha risolti parecchi, con la maglietta da attaccante del Milan o con quella azzurra della Nazionale. É stato campione del Mondo nella storica Italia-Spagna del 1982 e vicecampione negli Stati Uniti dodici anni dopo. A 55 anni, l'ex attaccante scherzando con Stefano Parisi gli promette: «sarà sa tua seconda punta». Prima uscita in coppia per il candidato sindaco del centrodestra per la vecchia gloria che oggi si accontenta di commentare il calcio in tv e ha scelto di giocare un'altra partita, quella delle preferenze come candidato al consiglio comunale nelle liste di Forza Italia. E anche gli ex campioni devono fare campagna, ieri Massaro ha volantinato i «santini» con Parisi come se fossero le figurine «Panini» dei calciatori al mercato di viale Papiniano. Una buona mezz'ora a firmare autografi e fare selfie con i tifosi milanesi, qualcuno lo ha anche provocato: «Daniele, lascia stare la politica e torna a giocare, solo tu puoi salvare il Milan». E l'ex rossonero non ha risparmiato battute. Anche con le sciure. Ha interrogato un'anziana con le buste della spesa: «Mi dica, quale calciatore del Milan si ricorda?». La sua memoria calcistica si è fermata a Gianni Rivera. Parisi è romanista ma se «Provvidenza» può aiutarlo a vincere il match contro Beppe Sala (peraltro interista fino all'osso) è benvenuto nella squadra del centrodestra. Nel loro tour elettorale hanno raccolto anche le proteste di commercianti e residenti. Chi vive in zona vuole meno degrado e più pulizia, gli operatori del mercato hanno contestato la linea morbida della giunta Pisapia contro gli abusivi tra le bancarelle. É quasi un refrain.
L'uomo del centrodestra ieri tornato a punzecchiare Sala sulla fuga dai confronti con gli sfidanti. «Ci sono sempre tutti tranne lui - ha commentato dopo un dibattito a cinque negli studi di Radio Popolare -, avrà una strategia di comunicazione di questo tipo. Avrà dei guru della comunicazione che gli consigliano di non partecipare ai confronti». Ritiene invece che mr Expo abbia utilizzato «un linguaggio sbagliato nei confronti della stampa, che non si deve usare. Un giornalista che ha una notizia in mano la deve pubblicare».
Dopo i dubbi sollevati nei giorni scorsi sulle dimissioni non ancora formalizzate da commissario Expo - se confermato, sarebbe ineleggibile - Sala ha accusato la stampa di muovere contro di lui una «macchina del fango». «Le parole che ha usato - assicura Parisi - io non le direi neanche nei confronti delle testate di sinistra che mi attaccano».ChiCa
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