Le premesse per immaginare che si stesse scatenando il finimondo c'erano tutte. Ed è quindi facile intuire come tra la folla si sia scatenata prima la rabbia e poi il fuggi-fuggi, mentre il centralino del 112 veniva preso d'assalto dai residenti della zona, meri «spettatori» - seppur piombati nel panico - di quanto stava avvenendo in strada tra via Odazio e via Degli Apuli, zona popolatissima e multietnica a sud ovest della città. Dove numerose famigliole di rom romeni con bambini, circa 200 persone riunitesi nei giardinetti di Largo Giambellino e appartenenti a due gruppi nomadi, hanno deciso d'incontrarsi e discutere, violando le norme previste per il diritto di riunione visto che non era stati chiesti i necessari permessi alla questura. Pare che entrambe le «fazioni» negli ultimi tempi siano dilaniate da una serie di attriti di natura territoriale nella zona di insediamenti abusivi, ma anche tra le province di Pavia e Lodi. I residenti, dalle loro case, però, sono piombati nel panico quando uno degli uomini della radunata si è messo al volante della sua Volvo nera, ha fatto un giro dell'isolato quindi, sgommando a tutta velocità, è salito sul marciapiede che costeggia l'area verde con l'evidente intenzione di investire qualcuno, seppure a caso. Le testimonianze alla polizia, infatti, sono state a lungo discordanti, profondamente influenzate da uno stato d'agitazione e di rancore che ha tardato a placarsi, quando nel pomeriggio, in Questura, i 13 rom accompagnati hanno cercato di ricostruire la scena di quel romeno che, intorno alle 13, è piombato in mezzo a quella marea di gente con evidenti intenti bellicosi. Una scena, secondo gli investigatori dell'Ufficio prevenzione generale, studiata ad hoc dall'uomo (o forse addirittura dal gruppo a cui appartiene) per spaventare a morte l'«altra» fazione, dopo che il tanto desiderato chiarimento, iniziato sul posto poco prima, non aveva raggiunto gli esiti desiderati. E conclusasi all'apice della rabbia quando il tizio al volante si è bloccato sull'asfalto, è sceso imprecando contro le persone intorno a lui e muovendosi come un ossesso. Ne è nata così una rissa, ma senza feriti.
Con le sirene delle «Volanti» che ululavano sempre più vicine, e capito che tirava una brutta aria, chi ha potuto andarsene lo ha fatto, anche in fretta, primo fra tutti, dopo aver abbandonato la vettura sul posto, l'uomo della Volvo, ora indagato in stato di irreperibilità per tentato omicidio e rissa. Grazie alle sue impronte sullo sterzo dell'auto, la polizia conosce le sue generalità perché l'uomo ha precedenti. Denunciati in via Odazio, sempre per rissa, altri 4 uomini, accusati anche di aver violato, insieme a una donna, il diritto di riunione. Ai 5 indagati la divisione anticrimine ha notificato anche ai tre fogli di via obbligatori e due avvisi orali.
A causa delle decine di telefonate giunte al 118, che parlavano della presenza di armi (la squadra mobile non ne ha trovate e quindi ha proceduto con una serie di perquisizioni domiciliari per tutto il pomeriggio e la notte tra le province di
Milano, Pavia e Lodi) sono intervenuti dieci equipaggi delle volanti e ben due squadre del reparto mobile si fossero problemi di ordine pubblico: sul momento, infatti, non si sapeva cosa avesse causato tutta quella bagarre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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