La prefettura ha definito e inviato ai Comuni la ripartizione dei migranti da accogliere fino alla fine del 2017. La comunicazione è stata inviata ai sindaci del Milanese coinvolti. E sono coinvolti tutti, a prescindere dalla adesione al protocollo prefettizio, per un totale di 1.652 nuovi posti da attivare (la nuova mappa dell'accoglienza).
Destinatari della comunicazione, risultano infatti anche i sindaci contrari all'accoglienza. Ma questo esito, per quanto poco gradito ad alcuni primi cittadini, in particolare leghisti, era in gran parte previsto, sebbene si ponga ora il problema di reperire i posti.
La vera sorpresa è per i Comuni che hanno aderito al protocollo, che non si vedono applicare alcuno «sconto», cosa che invece era stata prospettata in occasione delle complesse trattative intavolate per arrivare alla firma del documento, alla presenza del ministro dell'Interno, Marco Minniti, che ha mostrato di considerarlo innovativo e adeguato, in particolare per la filosofia che lo guida, quella dell'accoglienza «diffusa» e sostenibile.
Dunque alla fine di questo percorso, tre giorni fa, la prefettura ha trasmesso «il prospetto dei posti che verranno considerati nell'ambito della predisposizione dell'avviso esplorativo per l'individuazione - entro il prossimo mese di settembre - di idonei operatori da invitare alla procedura negoziata volta all'affidamento in convenzione dei servizi di accoglienza a favore dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale per il periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 2017». La prefettura ha sottolineato che il ricorso al mercato (con esclusione di quelli che hanno già raggiunto la quota) «sarà limitato, a fini di perequazione, ai Comuni ricompresi nel prospetto, per un numero di posti - pari a complessivi 1.661 - determinato sulla base del 50% della quota prevista, per ciascun Comune, in base al Piano Anci/ministero dell'Interno».
Quelle agevolazioni erano state anche quantificate: si era parlato di un dimezzamento delle quote di migranti da ospitare così come previste dall'accordo fra Anci e Viminale. E questo sconto del 50% era uno dei temi più dibattuti alla vigilia della firma, tanto è vero che i Comuni più recalcitranti (di centrodestra) avevano parlato addirittura di un «ricatto». Adesso, leggendo il piano indirizzato ai Comuni non emerge alcuna agevolazione particolare. Per ogni Comune, aderente o meno, viene indicato il numero finale di posti da raggiungere e il numero dei posti a bando: il 50% del totale (come da «sconto», ma per tutti) sottratto il numero di migranti già ospitati. Questa la lettura che ne dà uno dei dirigenti milanesi di Forza Italia, il sindaco di Pessano Con Bornago, Alberto Villa, che aveva spiegato le perplessità degli azzurri e ora, nuovo piano alla mano, le rinnova: «È la dimostrazione di quanto dicevamo - dice - il protocollo serviva solo per giustificare la passerella alla presenza del ministro, ma non produce gli affetti che chi ha firmato sperava. Tutti i Comuni sono trattati allo stesso modo, il bando è previsto per il 50% dei posti previsti dall'accordo». Forza Italia avanza una domanda ulteriore: «Su quali basi viene assegnata l'accoglienza?».
Insomma, materialmente dove andranno i richiedenti asilo? «Ci sono sindaci che hanno firmato e indirizzato lettera ai cittadini, chiedendo loro di farsi avanti. I privati a volte hanno risposto e dunque i Comuni sanno. Ma nei Comuni che non hanno firmato, dove pensano di metterli? L'operazione non è chiara».
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