
Milano città locomotiva d'Italia anche per chi vuole fare un stage? Quali le procedure, le policy, le condizioni offerte agli stagisti, i risultati occupazionali? Quanti stage avvengono in città? A queste e molte altre domande ha risposto la ricerca «Milano, ancora capitale degli stagisti». La ricerca, commissionata dal Comune di Milano e realizzata da «Repubblica degli Stagisti» ha coinvolto quarantadue soggetti promotori attivi sul territorio di Milano, arrivando a censire complessivamente oltre 73mila stage, tutti attivati nel corso del 2017 da università, agenzie per il lavoro, associazioni, fondazioni, consorzi.
Dall'indagine il capoluogo lombardo si conferma capitale degli stagisti con oltre degli 11mila tirocini extracurricolari avvenuti sul territorio del Comune a cui vanno sommati gli oltre 5.600 avvenuti nell'area della Città metropolitana, arrivando così a un totale di quasi 17mila tirocini extracurricolari nel corso del 2017. A questi vanno sommati i 10mila tirocini curricolari attivati sempre nel 2017 in città e i 4mila della Città metropolitana, per un totale di 14mila. Complessivamente quindi sono 31mila gli stagisti che hanno scelto Milano. L'indagine permette di capire meglio come le università e gli altri enti formativi gestiscano questi percorsi «on the job» per i propri studenti. In oltre, nel 70% dei casi gli stagisti curricolari hanno meno di 25 anni. Dei 22mila mappati, oltre 7.500 erano studenti di corsi di laurea triennale, quasi 12mila studenti di specialistica e poco più di 2mila allievi di master o dottorati. Dall'analisi emerge come i tirocini curricolari si svolgano prevalentemente durante il periodo di studi, e quindi potrebbe essere utile per i tirocinanti avere una formula «part-time» che consenta al giovane di non dover interrompere completamente l'attività di studio. Tale modalità purtroppo non è ancora così diffusa: riguarda solo il 15% circa degli stage mappati. Rilevante anche il tema della sostenibilità economica: secondo i dati raccolti «la maggior parte degli» stage curriculari (quelli effettuati per tesi) sono per lo più gratuiti, inoltre solo il 30% di chi propone uno stage monitora se l'esperienza si sia trasformata in impiego. La ricerca ha preso in esame anche i tirocini extracurriculari, facendo emergere come quasi un quarto degli stage venga effettuato da persone che hanno smesso di studiare da oltre tre anni e con una età media più elevata. Nel 13% dei casi gli stagisti hanno meno di vent'anni; c'è poi un 37% di giovani tra i venti e i venticinque anni, un 35% tra i ventisei e i trentacinque anni, e un 15% di over 35. Da notare come gli stage extracurricolari durino in media di più rispetto ai curricolari. La durata più frequente - 42% del totale - è quella dei classici sei mesi, seguita da un periodo la compreso tra i sei e gli undici mesi (12% dei casi) e ancor più significativa presenza di stage che durano addirittura un anno (21%). Significativo notare come per il 41% dei tirocini extracurricolari mappati si prevedesse una indennità inferiore a 500 euro al mese: e se è vero che per la normativa regionale lombarda fino a pochi mesi fa indennità inferiori a 500 euro non erano tecnicamente «illegali», ciò non toglie che siano molto basse e non mettano gli stagisti in grado di mantenersi autonomamente in città care come Milano. Risulta poi un 37% di stage la cui indennità è collocata tra i 500 e i 750 euro al mese, e solamente un 22% che prevede un rimborso spese superiore ai 750 euro.
L'aspetto della
sostenibilità economica «rappresenta sicuramente un problema, se lo si mette in relazione al dato sui tirocinanti» fuori sede «pari in generale al 27%, che devono affrontare anche il costo di un alloggio in affitto in città».
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