È il ventesimo compleanno di Forza Italia e a Milano il partito festeggia con un incontro con la Lega. Applausi e auguri a Silvio Berlusconi, fanno da introduzione (e anche un po' da ritornello) alla mattinata dedicata al disegno di legge Delrio su Province e città metropolitane. All'appuntamento, organizzato all'Unione del commercio di corso Venezia dalla coordinatrice regionale azzurra, Mariastella Gelmini, gli esponenti di Lega e Forza Italia criticano tutti il testo, dal presidente della Regione, Roberto Maroni, al segretario della Lega, Matteo Salvini («vogliamo che la Lombardia diventi una Regione a statuto speciale e poi le provincie le disegniamo noi»), fino al sindaco del comune più piccolo.
«Costoso e incostituzionale» è la sintesi. «Così mi fanno diventare governatore della Valtellina e dell'Oltrepò pavese. Con tutto il rispetto per queste terre, non sono stato eletto per questo» dice Maroni. Entra nel dettaglio economico: «La Corte dei conti dice che il trasferimento di poteri porterà a un sensibile aumento dei costi, con impatto sui servizi». Gelmini sostiene il ricorso alla Consulta annunciato da Maroni: «È una furbata della sinistra per estendere il controllo su altri comuni e provincie senza ricorrere al voto. E in ogni caso la riforma deve essere di rango costituzionale».
A coordinare il tavolo, il segretario cittadino, Giulio Gallera, che sostiene la protesta di Maroni: «Così si svuotano le Regioni. Fa male che proprio Delrio, che era presidente dell'Anci, l'associazione dei comuni, arrivato al governo, si sia macchiato di questa colpa». Il presidente dell'Unione provincie lombarde, Massimo Sertori, sintetizza: «In Lombardia sarebbe il caos istituzionale. E io, da presidente della provincia di Sondrio, che confina con la Svizzera e il Trentino Alto Adige, vivo già una situazione difficile: la mia provincia ha un bilancio di 50 milioni, la provincia di Bolzano di 5 miliardi». Marco Alparone, sindaco di Paderno Dugnano, protesta: «Non vogliamo diventare periferia di Milano. Chi combatterà per Paderno Dugnano? Pisapia?». Il parlamentare Osvaldo Napoli traduce la protesta in chiave piemontese: «Che cosa c'entra Torino con Sestriere o Ceresole reale, che sono in alta montagna?».
Il sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, lamenta: «È una finta riforma. Fanno finta di abolire le Province ma le svuotano di poteri veri. Si creeranno contrapposizioni e confusioni. Non voglio citare il conte Mascetti, mi limito a dire che si capisce poco del testo. E perché non permettere ai cittadini di scegliere i rappresentanti di area vasta?». Parla per competenza diretta anche la parlamentare Elena Centemero.
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